(ANSAmed) - ISTANBUL, 22 NOV - In Turchia "sappiamo che lo
stato non è completamente ripulito da questi gruppi di
traditori. Ce ne sono ancora nelle forze armate, ce ne sono
ancora nella polizia, ce ne sono ancora nella magistratura e ce
ne sono ancora in vari ambiti dello Stato. Non gli permetteremo
di distruggere questo Paese". Lo ha detto il presidente Recep
Tayyip Erdogan, facendo riferimento agli affiliati alla presunta
rete golpista di Fethullah Gulen. Oggi, un nuovo decreto dello
stato d'emergenza ha stabilito il licenziamento di oltre 15 mila
dipendenti pubblici, tra cui quasi 10 mila poliziotti e
militari, portando il totale stimato dopo il fallito colpo di
stato del 15 luglio a più di 120 mila persone. Almeno 36 mila
sono invece gli arrestati.
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