Dopo 10 mesi di paralisi
istituzionale, fra colpi di scena, veti incrociati e investiture
fallite, Madrid si prepara a una affannosa corsa contro il tempo
per cercare di dare al Paese un nuovo governo per il 31 ottobre
evitando cosi un ritorno alle urne, il terzo in un anno, a
Natale.
Dopo il siluramento da parte dei 'baroni' socialisti del
segretario Psoe Pedro Sanchez sabato la direzione provvisoria
guidata dall'asturiano Javier Fernandez ha avviato un prudente
riposizionamento. Dal granitico "no è no!" di Sanchez, a un
possibile via libera attraverso una "astensione tecnica" a un
governo Pp di minoranza del premier uscente Mariano Rajoy. Che
dia finalmente un esecutivo nel pieno dei suoi poteri alla
Spagna ed eviti nuove elezioni che i sondaggi annunciano
disastrose per il Psoe. Secondo l'ultima inchiesta Gad3 per Abc,
se si tornasse alle urne, il Pp crescerebbe da 137 a 159
deputati su 350 e con Ciudadanos (25) arriverebbe ad una
maggioranza assoluta di 184 seggi, contro gli attuali 169.
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