Jeremy Corbyn ha vinto e la sua
leadership va riconosciuta, ma il Partito Laburista non puo'
"accontentarsi dell'opposizione" e della protesta: deve puntare
"al potere" per attuare i suoi programmi di "cambiamento". Alla
conferenza del Labour britannico di Liverpool e' il giorno del
sindaco di Londra, Sadiq Khan, primo musulmano e figlio di
immigrati al timone d'una grande capitale europea, che dopo aver
appoggiato lo sfidante (battuto) Owen Smith prova a ricucire con
il segretario invocando l'unita'. Ma ad alcune condizioni.
Una e' quella d'una gestione collegiale del partito. Un'altra
quella di provare a rilanciarlo come forza di governo capace di
"vincere le elezioni" nel Paese: a cominciare dalle prossime
consultazioni locali con in testa la sfida per il sindaco della
'Grande Manchester' in cui i laburisti schierano uno dei loro
pezzi da 90, Andy Burnham, finora ministro ombra dell'Interno.
Alcuni vedono Khan come una futura alternativa piu' giovane e
soft al radicale Corbyn.
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