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Unhcr conferma naufragio in Mediterraneo

Unhcr conferma naufragio in Mediterraneo

I sopravvissuti: 'Partiti dalla Libia, eravamo in 500 a bordo'

20 aprile 2016, 15:09

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Arrivano le prime conferme sul tragico naufragio nel Mediterraneo della scorsa settimana con il timore di centinaia di migranti annegati. Lo scrive in apertura il sito del Guardian che cita testimonianze di alcuni sopravvissuti riportate dall'Unhcr, l'agenzia Onu per i rifugiati.

Il Guardian specifica che il barcone con a bordo circa 500 persone era partito dalla Libia (e non dall'Egitto, come indicato nei giorni scorsi) diretto verso l'Italia. I migranti sarebbero somali, sudanesi, etiopi ed egiziani. L'Unhcr, informa un comunicato, ha svolto ieri un'indagine a Kalamata in Grecia, dove ha raccolto le testimonianze di 41 migranti originari di Somalia, Sudan, Etiopia ed Egitto. Queste persone hanno detto di essere state coinvolte - o di aver assistito - in un naufragio che sarebbe costato la vita a circa 500 migranti. Tra le 100 e le 200 persone sarebbero partite da un punto della costa libica presso Tobruk, in un'imbarcazione in pessime condizioni. Una volta al largo, i trafficanti avrebbero tentato di far salire a bordo altre persone che si trovavano su una barca più piccola. A causa del sovraffollamento, l'imbarcazione più grande sarebbe affondata. Lunedì scorso la Bbc in arabo citando media somali, aveva scritto che 4 barconi partiti dall'Egitto con a bordo oltre 400 persone si sarebbero rovesciati e delle centinaia di migranti che erano a bordo solo una trentina si sarebbero salvati. Ma su questa ricostruzione mancavano conferme ufficiali. Una versione diversa l'aveva fornita il il ministero dell'Informazione somalo, correggendo i numeri della Bbc: il presidente, lo speaker del parlamento in un comunicato esprimevano condoglianze alle nazione parlando appunto di "duecento persone annegate", la maggior parte delle quali di nazionalità somala
   

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