Lotterò fino alla morte per il
nazismo. Così Anders Behring Breivik - riferiscono i media
internazionali - ha esordito nell'udienza del processo contro lo
Stato che lo tiene in isolamento. Il killer che nel luglio del
2011 uccise 77 persone, è intervenuto leggendo un testo che si è
preparato per denunciare quello che lui definisce una
"violazione della convenzione europea sui diritti umani".
Secondo Breivik, la Norvegia sta cercando di "ucciderlo", ma
l'ideologia nazista lo aiuta a sopravvivere.
"Era meglio sparami che farmi vivere come un animale", ha
detto nel tribunale allestito nella prigione di Skien dove sta
scontando 21 anni di reclusione per la strage. Breivik ha
accusato il governo di tentare di spingerlo al suicidio con il
regime di isolamento e impedendogli di ricevere posta da altri
simpatizzanti. Ma, ha aggiunto, trae forza dai principi che ha
imparato dal Mein Kampf di Adolf Hitler. "Quei principi sono le
uniche ragioni per cui sono in vita oggi", ha detto.
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