Ha mostrato il dito medio al giudice la top gun ucraina Nadezhda Savchenko: un gesto irriverente per dimostrare che non riconosce la legittimità del tribunale russo che la sta processando per l'accusa di aver fornito le coordinate per i tiri di mortaio che nel giugno 2014 uccisero due reporter russi nel Donbass nell'est dell'Ucraina. "Non riconosco la condanna o la sentenza emessa dalla corte russa", ha dichiarato la pilota di elicotteri militari annunciando che "dopo la sentenza" continuerà "per altri dieci giorni" lo sciopero della fame iniziato venerdì scorso per essere estradata in Ucraina. La pilota, che, secondo l'avvocato Nikolai Polozov, ha 38 di febbre, ha anche definito il suo processo una "farsa dei burattini del Cremlino e dichiarato che "in Russia non ci sono tribunali e non ci sono indagini".
Circa 200 persone si sono radunate nei pressi dell'ambasciata russa a Kiev per protestare contro l'andamento del processo a Nadezhda Savchenko. Secondo il portavoce dell'ambasciata, citato dalla Tass e da alcuni media ucraini, i manifestanti stanno lanciando "pietre" e versando "iodio".
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