La Corte europea dei diritti
umani ha condannato l'Italia per il rapimento e la detenzione
illegale dell'ex imam Abu Omar. "Tenuto conto delle prove, la
Corte ha stabilito che le autorità italiane erano a conoscenza
che Abu Omar era stato vittima di un'operazione di
'extraordinary rendition' cominciata con il suo rapimento in
Italia e continuata con il suo trasferimento all'estero",
afferma la Corte. L'Italia ha violato il diritto di Abu Omar a
non essere sottoposto a tortura e maltrattamenti.
L'Italia, ha inoltre stabilito la Corte, ha applicato il
legittimo principio del segreto di Stato in modo improprio e
tale da assicurare che i responsabili per il rapimento, la
detenzione illegale e i maltrattamenti ad Abu Omar "non
dovessero rispondere delle loro azioni". La Corte afferma che
"nonostante gli sforzi degli inquirenti e giudici italiani, che
hanno identificato le persone responsabili e assicurato la loro
condanna, questa è rimasta lettera morta a causa del
comportamento dell'esecutivo".
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