Il numero dei lavoratori immigrati
in Gran Bretagna da altri Paesi Ue continua a crescere, a
dispetto delle promesse del governo conservatore di contenere il
flusso migratorio, e questo dato rischia di mettere in
difficoltà David Cameron nei negoziati di Bruxelles sul futuro
europeo del Regno Unito. Lo sottolineano con enfasi il Times e
il Daily Mail nelle ore che precedono il vertice europeo
destinato fra oggi e domani a decidere sull'intesa che il
premier britannico spera di chiudere per poi convocare il
referendum sulla cosiddetta Brexit. Stando alle cifre ufficiali
aggiornate diffuse dall'Ufficio nazionale delle statistiche, nel
2015 sono arrivati sull'isola ancora 215.000 lavoratori europei,
in maggioranza dalla Polonia e da altri 7 Paesi dell'est,
portando il totale a 2,04 milioni. Di qui "le pressioni
crescenti su Cameron affinché porti a casa (nell'ambito
dell'accordo in discussione con l'Ue) il promesso taglio dei
benefici sociali" britannici ai nuovi migranti intra-europei,
scrive il Times.
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