(di Francesco Cerri)
Incurante della già infinita saga polemica nata attorno al suo faraonico palazzo presidenziale il 'Sultano' di Ankara Recep Tayyip Erdogan ha deciso di allargarlo su altri 8 ettari di foresta protetta nella 'Ataturk Farm'.
Un terreno che il sindaco Mehli Gokcek del partito islamico Akp, un fedelissimo del presidente, ha appena deciso di concedere gratuitamente nonostante la protesta dell'opposizione.
Il 'Palazzo Bianco' ('Ak Saray') di Erdogan, 1.150 stanze, costruito su un'area verde di 200mila m2 e costato mezzo miliardo di euro, è un gigantesco edificio in stile neo-ottomano nel quale il 'Sultano' ha voluto una stanza ovale ispirata allo studiodel presidente Usa. Ovviamente il suo ufficio. Per l'opposizione l'Ak Saray è stato costruito illegalmente nella riserva verde della Foresta Ataturk, donata al popolo perché la usasse come 'spazio ricreativo' dal fondatore della repubblica Mustafa Kemal Ataturk. Un tribunale aveva ordinato lo stop dei lavori davanti alla valanga di ricorsi. Imperterrito Erdogan li ha fatti accelerare.
Secondo la stampa indipendente dagli archivi dello stato sarebbero opportunamente spariti i documenti originali del lascito di Ataturk, del 1937. Un ricorso è stato presentato questa settimana alla corte di Strasburgo. Ammiratore della 'grandeur' del passato ottomano il presidente islamico turco ha ora una reggia degna dei palazzi della Sublime Porta. Al Ak Saray riceve gli ospiti illustri circondato da una guardia d'onore vestita, con pellicce e scimitarre, come i guerrieri dei 12 imperi che l'Anatolia ha ospitato negli ultimi due millenni.
Ma al 'Sultano' di Ankara il Palazzo Bianco con le sue 1.150 stanze - e una cucina di 650 m2 costata 2,5 milioni di euro secondo Zaman - sta già stretto. L'ampliamento previsto comprende una nuova residenza privata con 250 stanze su 7mila m2 per la famiglia del presidente, una moschea, un centro culturale. Attorno ci sono già pollai e un allevamento di quaglie, che forniscono uova biologiche per il presidente. Sono previste scuderie presidenziali. Nel palazzo c'e' pure un laboratorio che controlla tutto ciò che Erdogan mangia e beve, per timore di un avvelenamento, una centrale iper tecnologica dei servizi segreti
che permetterebbe di sorvegliare tutto il paese. Il 'sultano' è circondato da 2.700 dipendenti, quattro volte più di quelli del suo predecessore Abdullah Gul, e protetto da 1150 poliziotti. L'ex-dirigente della polizia Ercan Tastekin parla di paranoia, l'opposizione di megolomania.
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