Il leader ribelle curdo Abdullah Ocalan, in prigione in Turchia da 15 anni, ha rinnovato l'appello al suo Pkk di deporre le armi e di riunirsi in congresso per giungere alla pace con Ankara, mettendo fine al conflitto che dall'84 ha fatto decine di migliaia di morti.
Ocalan, che ha diramato un messaggio per il Capodanno curdo tramite un parlamentare filocurdo, aveva già proposto una tregua nel 2013: un impegno che il Pkk ha poi bloccato, accusando la Turchia di non rispettare le promesse.
Nel suo messaggio Ocalan chiede che Ankara avvii un processo democratico indicato in un documento in 10 punti - presentato alla vigilia come "storico" - sul quale, dice il leader ribelle curdo, le parti avrebbero espresso un consenso di massima. Secondo Ocalan, il Pkk dovrebbe riunirsi a congresso per approvare il disarmo e poi formare commissioni miste per lavorare sui punti del documento: "Siccome sui principi della dichiarazione c'è accordo (da entrambe le parti), credo sia essenziale e storico che il Pkk tenga il suo congresso" che "metta fine ai circa 40 anni di lotta armata contro la Repubblica turca". "Con questo congresso si dia inizio a una nuova era", dice Ocalan nel discorso, parlando di un'era in cui turchi e curdi vivranno in pace, con un'identità democratica in una società democratica" Il messaggio del leader, letto in curdo e in turco da parlamentari filo-curdi, ha provocato scene di entusiasmo fra i suoi sostenitori.
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