Almeno tredici persone sono morte e decine sono rimaste ferite in seguito ad una serie di presunti colpi di mortaio che hanno centrato la fermata di un tram nel quartiere Leninski di Donetsk, roccaforte dei separatisti filorussi. Lo riferiscono i media russi e quelli dei ribelli. Secondo i testimoni oculari citati dall'agenzia dei ribelli 'Dan-news Info', la fermata sarebbe stata colpita da cinque presunti colpi di mortaio mentre stava passando un tram e un filobus, che ha preso fuoco, insieme ad un'auto di passaggio. Secondo un rappresentante del ministero della difesa dell'autoproclamata repubblica di Donetesk, Eduard Basurin, ci sono nove morti e nove feriti. La tv Rossia 24 mostra un bus distrutto da un ordigno, cadaveri alla fermata e dentro lo stesso bus.
Intanto è scambio di accuse reciproche tra Kiev e i separatisti sulle responsabilità per i colpi di artiglieria caduti sulla fermata d'autobus. I ribelli hanno fatto sapere di aver catturato un gruppo di sabotatori sospettati dell'accaduto, mentre il ministero della Difesa ucraino sostiene che la fermata del bus, che dista circa 15 km dalle postazioni ucraine, è stata bombardata dalle aree della città controllate dai separatisti. Sul posto sono arrivati anche gi osservatori dell'Osce.
I separatisti filorussi hanno fatto sfilare un gruppo di 18 prigionieri ucraini nel centro della città sino alla fermata di bus dove oggi colpi di artiglieria hanno ucciso diverse persone (il bilancio varia da sette a 13) e ne hanno ferite una ventina. Lo riferisce Ria Novosti. I prigionieri hanno chiesto scusa ma sono stati assaliti dalla folla che gridava "vergogna", "non ci servono le vostre scuse". Sono quindi stati protetti dalle milizie e alcuni sono stati riconsegnati alle loro famiglie.
Mosca chiede indagine con Osce - Il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, chiede un'indagine con l'Osce sul bombardamento alla fermata di bus a Donetsk, definendolo "un reato contro l'umanità" e una "provocazione volta a minare gli sforzi per ottenere una soluzione pacifica della crisi ucraina, in particolare il progresso delineatosi dopo l'incontro in formato Normandia a livello di ministri degli Esteri" a Berlino. "Diventa evidente che le vittime umane non fermano il 'partito della guerra' a Kiev e i suoi protettori stranieri", dice
Esercito Kiev lascia aeroporto Donetsk
Intanto Kiev abbandona ai ribelli l'aeroporto di Donetsk, ormai distrutto ma dall'alto valore simbolico nel conflitto tra l'esercito governativo e i separatisti filorussi: lo sostiene il battaglione di volontari filogovernativi Azov sulla sua pagina Facebook, come riferisce l'agenzia ucraina Unian. "I militari che difendevano l'aeroporto di Donetsk sono stati costretti a lasciare quello che ancora un anno fa era un magnifico aeroporto moderno", riferisce Unian citando la pagina Facebook. "L'epopea della difesa eroica dell'aeroporto - prosegue - è durata 242 giorni, cioè più della difesa di Stalingrado e di Mosca durante la guerra patriottica (la seconda guerra mondiale, ndr). Speriamo che passerà qualche tempo e che la bandiera nazionale ucraina sarà di nuovo issata sull'aeroporto". Kiev non ha ancora confermato ufficialmente la notizia dell'abbandono dello scalo, intorno al quale nelle ultime settimane si erano intensificati i combattimenti. Il bilancio delle vittime nelle ultime 24 ore di combattimenti nello scalo è di sei morti, tutti militari ucraini, mentre altri 16 sono stati feriti e fatti prigionieri. Altri 20 sono riusciti ad abbandonare il terminal. Lo riferisce il ministero della difesa ucraino, citato da Interfax.
Ribelli, in ultime 24 ore 4 civili morti, 34 feriti - Quattro civili sono morti e 34 sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore nei bombardamenti a est dell'Ucraina, nel conflitto tra Kiev e i separatisti filorussi: lo riferiscono i ribelli, che sostengono invece di aver perso tra i propri ranghi 8 uomini, mentre 16 sono rimasti feriti.
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