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Livi Bacci, l'incognita degli europei di domani

Livi Bacci, l'incognita degli europei di domani

Un continente diviso che conterà meno

10 settembre 2014, 17:07

Redazione ANSA

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Massimo Livi Bacci - RIPRODUZIONE RISERVATA

Massimo Livi Bacci - RIPRODUZIONE RISERVATA
Massimo Livi Bacci - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Il "grande problema" dell'Europa è di "essere un continente che è rimasto estremamente eterogeneo" nonostante "cinquant'anni di unificazione economica e sociale" e per questo gli europei di domani "saranno diversi e forse meno importanti". Il demografo Massimo Livi Bacci spiega in un'intervista alla web Tv della Treccani le prospettive possibili dei Ventotto in termini di peso 'planetario'.
"Cento anni fa gli europei rappresentavano più di un quinto dell'intera popolazione del globo, oggi rappresentano un decimo della popolazione mondiale e tra una cinquantina d'anni saranno meno di un quindicesimo della popolazione mondiale" ricorda Livi Bacci nell'intervista, realizzata in collaborazione con l'ANSA e che fa parte della serie "La sfida europea". Il demografo sottolinea che l'Europa, per 500 anni esportatrice di persone, "da qualche decina d'anni è diventata importatrice di persone" e i "nuovi flussi d'immigrazione ridurranno ulteriormente l'omogeneità del nostro continente".
"E' su questo che dovremo lavorare", conclude.

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