In una telefonata con il segretario di Stato Usa John Kerry, il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov ha invitato gli Usa "ad usare tutta la loro influenza per costringere" Kiev "a cessare immediatamente le azioni belliche nelle regioni sud-orientali ucraine, a ritirare le truppe e a liberare i partecipanti alle manifestazioni di protesta".(
Il sud-est dell'Ucraina è ancora in fiamme. Almeno una dozzina di morti accertati, numerosi feriti, due elicotteri abbattuti sono il bollettino della giornata di guerra civile combattuta ieri a Sloviansk, roccaforte della rivolta separatista filorussa, di cui oggi Kiev ha ripreso il "pieno controllo" dell'area esterna, di tutte le strade importanti di accesso e dei 14 checkpoint precedentemente in mano ai filorussi. Lo ha reso noto Vasil Krutov, capo del centro anti terrorismo ucraino, aggiungendo che le forze governative hanno riguadagnato anche il controllo della torre televisiva di Sloviansk, spegnendo i canali russi.
Duri scontri anche a sud, a Odessa, dove la polizia non è riuscita ad evitare il peggio tra alcune centinaia di filorussi e 1500 manifestanti a favore dell'unità ucraina: 38 persone sono morte nell'incendio dell'edificio della Casa dei sindacati, appiccato dalle frange piu' radicali dei filo Kiev nell'edificio in cui si erano rifugiati i filorussi dopo gli scontri in citta' nei quali erano decedute quattro persone e che avevano scatenato una vera e propria 'caccia' ai filorussi. Il bilancio finale è di 42 morti e 125 feriti, tra cui 21 poliziotti. Le autorita' cittadine hanno dichiarato tre giorni di lutto cittadino, da oggi ai 5 maggio. Mosca ha accusato Kiev e l'Occidente di "complicità" nella strage, secondo il governo ucraino invece c'è la mano di "sabotatori coordinati dalla Russia". Intanto la polizia ha arrestato 172 persone.
L'Ue chiede che sulla strage di Odessa venga svolta "un'inchiesta indipendente per assicurare alla giustizia i responsabili di questi atti criminali". E' quanto afferma una nota dell'Alto rappresentante Ue per la politica estera Catherine Ashton, la quale esorta tutte le parti alla affinchè "questa tragedia non venga utilizzata per alimentare nuove violenze".
In questa situazione, il Cremlino ha definito "assurdo" parlare di elezioni in Ucraina, sia i referendum separatisti indetti per l'11 marzo sia le presidenziali con cui Kiev vorrebbe legittimare il Maidan. "Dopo quello che è successo a Odessa, sullo sfondo dell'aperta spirale di conflitto nel sud-est del Paese, non capiamo di che elezioni stanno parlando Kiev, le capitali europee e Washington", ha sottolineato Dmitri Peskov, portavoce di Putin, aggiungendo che Mosca ha perso effettivamente la sua influenza sulle forze di autodifesa del sud-est ucraino e non può risolvere la situazione da sola. Mosca non sa ancora come rispondere alla crescente violenza in Ucraina, questo elemento è assolutamente nuovo per la Russia, ha concluso.
Intanto a Sloviansk gli osservatori militari dell'Osce sono stati liberati, ha reso noto Vladimir Lukin, inviato del Cremlino nel sud-est ucraino, citato dalla tv Russia Today. Poco prima Viaceslav Ponomariov, autoproclamato sindaco di Slaviansk, aveva annunciato la sua intenzione di rilasciare a breve gli osservatori tenuti in ostaggio: ''stanno seduti nel mio ufficio, sto parlando con loro per liberarli. Questo non ha a che fare con la situazione insicura nella città'', aveva dichiarato. Ponomariov aveva anche annunciato la morte, in nottata, di 10 civili del vicino villaggio di Andreievka che tentavano di bloccare un corteo di auto degli ultra nazionalisti di Pravi Sektor e il ferimento di altre 40 persone. Mancano per ora conferme indipendenti.
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