Nel secondo di due giorni di udienze
davanti alla Corte d'Appello di Melbourne del cardinale
australiano George Pell, in carcere dopo essere stato condannato
a sei anni per reati di pedofilia, oggi è stato il turno
dell'accusa, che ha replicato agli argomenti della difesa, che
ieri aveva elencato i motivi per cui la condanna debba essere
revocata.
Primo fra questi che il verdetto era "irragionevole" perché
la giuria non poteva essere convinta della colpevolezza di Pell
oltre ogni ragionevole dubbio in quanto basata sulle
dichiarazioni di solo una delle vittime, poiché la seconda
vittima è morta di overdose di stupefacenti nel 2014.
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