Un tribunale indiano ha
condannato oggi a morte sei persone a Nashik, nello Stato di
Maharashtra, riconoscendole colpevoli di aver brutalmente ucciso
nel 2013 nel villaggio di Sonai tre giovani 'dalit' (senza
casta) nell'ambito di una vicenda presentata come 'delitto
d'onore'. Lo riferisce l'agenzia di stampa Pti.
Le indagini avevano provato che uno dei tre giovani 'dalit'
uccisi aveva stretto una relazione con una delle studentesse
appartenente ad una casta superiore. I famigliari della ragazza,
assolutamente contrari alla continuazione del rapporto,
attirarono l'1 gennaio 2013 in casa loro il giovane insieme a
due amici con il pretesto di un lavoro di pulitura di una fossa
settica. Ma il giorno dopo la polizia, allertata dai parenti dei
tre giovani di cui non avevano più notizie, ne ha rivenuto i
cadaveri orrendamente martoriati vicino alla casa. Dei sette
imputati, uno è stato assolto mentre gli altri, fra cui il padre
e il fratello sono stati condannati alla pena capitale.
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