"Se vi capita di stuprare tre
donne, dirò che l'ho fatto io". Lo ha detto ieri sera il
presidente filippino Rodrigo Duterte, in un discorso fatto ai
soldati impegnati a far rispettare la legge marziale imposta
sull'isola di Mindanao in seguito alla presa di parte della
città di Marawi da parte di un gruppo di combattenti islamici
affiliato all'Isis.
"Sarò io a prendermi la responsabilità. Andrò in prigione per
voi. Voi fate il vostro lavoro, e io mi prenderò cura del
resto", ha detto il leader di Manila prima di aggiungere la
frase incriminata, detta con tono scherzoso.
Non è la prima volta che Duterte - noto per la sua parlata
"popolana" e volgare - menziona la violenza sessuale nei suoi
comizi. Prima di essere eletto un anno fa, aveva fatto
dell'umorismo su uno stupro di gruppo ai danni di una
missionaria australiana uccisa nel 1989 a Davao, da lui guidata.
"Che peccato. Il sindaco sarebbe dovuto essere il primo", aveva
detto a una folla di sostenitori, scatenando le risate del
pubblico.
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