Pochi giorni dopo la storica
decisione del Parlamento della Nuova Zelanda che ha dato
personalità giuridica al fiume Whanganui, considerato divinità
dal popolo Maori, è ora la volta di un tribunale dell'India di
decretare che i fiumi Gange e Yamuna sono "persone viventi", in
occasione delle celebrazioni per la Giornata mondiale
dell'acqua.
Dopo avere esaminato l'istanza di un cittadino che chiedeva
urgenti decisioni per proteggere l'equilibrio ecologico dei
fiumi sacri indiani, l'Alta Corte dell'Uttarakhand, ha firmato
un'ordinanza in cui sottolinea che "gli indù hanno una profonda
'Astha' (fede) nel Gange e nello Yamuna", fiumi che "sono
centrali per l'esistenza della metà della popolazione indiana e
per la loro salute e benessere".
Il Gange e lo Yamuna, insiste l'ordinanza, "respirano,
sostengono e vivono con le diverse comunità dalle montagne al
mare" e per questo "esiste il massimo vantaggio nel conferire lo
status di persona vivente/entità legale" ai due fiumi.
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