Le autorità malesi hanno
completato il riconoscimento ufficiale di Kim Jong-nam, il
fratellastro del leader nordcoreano ucciso il 13 febbraio
all'aeroporto di Kuala Lumpur, grazie alle impronte digitali
messe a disposizione dal governo giapponese: si tratta,
riportano i media nipponici, di elementi che risalgono al goffo
tentativo del 2001 fatto da Kim di ingresso illegale con un
passaporto dominicano per recarsi a Disneyland, nella baia di
Tokyo.
La Corea del Sud, poco dopo l'omicidio portato a termine con
il tossico gas nervino agente Vx, aveva dato per certo che "il
nordcoreano ucciso", in possesso di un passaporto intestato a
Kim Chol, fosse invece il primogenito del "caro leader" Kim
Jong-il.
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