La Cina ha ricordato oggi il 79/mo
anniversario del "massacro di Nanchino" del 1937, che vide le
truppe imperiali nipponiche di occupazione commettere atrocità,
soprattutto contro i civili: alla cerimonia ha partecipato Zhao
Leji, componente del Politburo del Pcc, che ha rimarcato la
"impossibilità all'oblio".
"Qualsiasi azione per tentare di costruire o cambiare la
storia o provare a trovare scuse per le atrocità commesse sarà
condannata e respinta con sdegno dal popolo cinese e da tutti i
popoli che guardano alla pace e alla giustizia", ha detto Zhao
nel suo discorso, aggiungendo che l'uccisione di massa "non può
essere negata" e che la Cina guarda alla memoria e alla verità
del massacro costato la vita a 300mila persone.
Zhao ha sottolineato la responsabilità delle truppe imperiali
nipponiche nella città: il governo giapponese, non disconoscendo
il gran numero di civili uccisi, ha obiettato negli anni la
difficoltà a quantificare il numero.
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