Almeno 17 persone sono morte per l'esplosione accaduta intorno alle 12 (5 del mattino in Italia) in una miniera di carbone della Baoma Mining, nel distretto di Yuanbaoshan della città di Chifeng, nella Mongolia interna. Lo riporta l'agenzia Nuova Cina, in base alle autorità locali della sicurezza sul lavoro.
L'incidente annovera anche un numero imprecisato di persone intrappolate, proprio nel giorno in cui è stata ufficializzata la morte di 21 minatori bloccati da 4 giorni in una miniera a Qitaihe, provincia di Heilongjiang.
Sono stati invece dichiarati morti 21 dei 22 minatori intrappolati da quattro giorni in un'altra miniera di carbone a Qitaihe, provincia nordorientale di Heilongjiang, area ad alta attività estrattiva, mentre resta ancora un disperso. Lo riferisce l'agenzia Nuova Cina citando, il bollettino diffuso nella notte dalle autorità provinciali. I media cinesi hanno riportato che la miniera, a un primo controllo, era risultata sprovvista dell'apposita licenza. La Cina è il primo produttore e consumatore di carbone, con un'alta percentuale di incidenti mortali in miniera, malgrado gli sforzi per aumentare gli standard minimi di sicurezza con la chiusura delle attività illegali. Soltanto nel 2016 è stato annunciato il piano per eliminare oltre 1.000 miniere, pur tra le centinaia di futura apertura. Il 31 ottobre un'esplosione di gas in uno dei tanti impianti nella regione di Chongqing ha causato la morte di 33 lavoratori.
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