Il numero due del principale
partito di opposizione cambogiano, Kem Sokha, è stato condannato
oggi in contumacia a cinque mesi di reclusione per aver ignorato
gli inviti a comparire nell'ambito di un caso giudiziario
largamente considerato una persecuzione politica. La sentenza è
l'ultimo sviluppo di un giro di vite giudiziario applicato
nell'ultimo anno da una magistratura considerata sotto le
dipendenze dell'autoritario primo ministro Hun Sen.
Kem Sokha, che da mesi evade l'arresto e oggi non era
presente in aula a Phnom Penh, è stato condannato per non
essersi presentato agli interrogatori per un caso relativo a una
sua presunta amante. All'esterno del tribunale erano presenti un
migliaio di suoi sostenitori, nonché un nutrito contingente di
poliziotti antisommossa. Non si sono comunque registrate
violenze.
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