Per la prima volta, le autorità cinesi si scagliano contro un gigante del commercio elettronico, accusandolo di vendere prodotti contraffatti. Nel mirino di un rapporto dell'Amministrazione Statale per il Commercio e l'Industria (Saic), il cinese Alibaba, il più grande gruppo del genere al mondo, al centro di un rapporto nel quale è accusata di gravi irregolarità, in particolare di vendita di prodotti falsi.
Accuse che il gruppo cinese respinge ricordando i forti investimenti fatti nella battaglia contro i falsi. "Per lungo tempo - si legge nel rapporto del Saic - Alibaba non ha prestato la necessaria attenzione alle operazioni
effettuate sulla sua piattaforma e non si è occupata della questione come avrebbe dovuto. Ora si trova ad affrontare una grossa crisi di credibilità e il suo comportamento ha una
cattiva influenza anche su altri operatori che lavorano in Internet e che invece cercano di agire legalmente".
Secondo quanto scritto dalla stampa cinese, già nel luglio scorso la società era stata messa in allerta, durante un incontro ufficiale, ed invitata a maggiori e più stringenti controlli che però pare non siano stati effettuati. All'epoca fu fatto tutto a porte chiuse, per non rischiare di compromettere l'offerta pubblica iniziale, che poi ha portato a settembre la quotazione record di 25 miliardi di dollari di Alibaba a New York.
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