Gli Stati Uniti considerano
il Brasile "candidato" perfetto per le forniture di minerali
critici essenziali nella produzione di semiconduttori. Lo ha
affermato l'ambasciatrice Usa a Brasilia Elizabeth Bagley nel
corso di un'intervista al quotidiano Folha de São Paulo,
annunciando l'avvio di negoziati per favorire gli acquisti dal
Paese sudamericano.
I dettagli del piano di investimenti di Washington in Brasile
saranno definiti a margine della riunione dei capi di Stato e di
governo del G20 il prossimo novembre a Rio de Janeiro. Per
Bagley l'avvio dei negoziati si inserisce nel "nearshoring"
della politica estera statunitense, che dà priorità ai fornitori
di Paesi alleati e geograficamente vicini.
Negli ultimi anni gli Stati Uniti hanno investito nelle
industrie nazionali di semiconduttori nel tentativo di ridurre
la dipendenza dalla produzione cinese. Per questo motivo avere
accesso ai minerali necessari per la costruzione di
apparecchiature tecnologiche, smartphone, pannelli solari e auto
elettriche diventa cruciale. Il Servizio geologico brasiliano
(Sgb) inserisce nella lista di questi materiali litio, nichel,
cobalto, neodimio, disprosio, niobio e grafite.
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