Almeno 150 medici cubani inviati
in Brasile nell'ambito del programma Màs Médicos, sospeso due
giorni fa dal governo dell'Avana, hanno disertato e stanno
chiedendo che la giustizia locale permetta loro di restare nel
paese in modo indipendente.
Lo ha reso noto oggi il quotidiano Estado de Sao Paulo,
citando dichiarazioni di André de Santana Correa, che
rappresenta i medici cubani, che hanno fatto causa al ministero
brasiliano della Sanità, l'Organizzazione panamericana della
Sanità (Opas) e il governo dell'Avana.
Secondo il legale, le cause si basano sul principio
dell'uguale trattamento retributivo. "Perché i cubani ricevono
uno stipendio minore a quello versato ai medici di altri paesi
che fanno esattamente lo stesso lavoro, nelle stesse
condizioni?", ha chiesto.
I professionisti cubani del programma Màs Médicos ricevono
solo il 30% dello stipendio pagato dalle autorità sanitarie. Il
restante 70% è versato al governo dell'Avana.
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