La giunta direttiva del parlamento
nicaraguense ha confermato un provvedimento del Consiglio
supremo elettorale (Cse) ordinando la destituzione di 28
deputati antisandinisti. L'opposizione ha subito denunciato che
a seguito di tale decisione il controllo dell'assemblea rimane
di fatto interamente nelle mani del sandinismo guidato dal
presidente Daniel Ortega.
La maggioranza dei deputati destituiti appartiene
all'oppositore Partito liberale indipendente (Pli), i quali
tempo fa erano stati rimossi dal parlamento a seguito di una
decisione del Cse sulla base di un loro presunto oltraggio al
partito. Secondo le leggi del Nicaragua, il parlamento è l'unico
potere dello Stato autorizzato alla destituzione dei deputati.
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