Violenti scontri si sono avuti
anche oggi nella regione di Oromia, in Etiopia, dove ieri la
polizia ha sparato ad un raduno religioso a cui partecipavano
circa due milioni di persone, scatenando il panico e una fuga di
massa che ha causato almeno 55 morti. Molti feriti, calpestati
nella calca, sono ancora ricoverati in ospedale.
Dopo il massacro, scontri tra forze di sicurezza e oppositori
che, secondo il governo, avevano politicizzato l'annuale
manifestazione sono continuati nella notte e anche stamattina
nelle città di Bishoftu e Ambo.
Il governo di Abbis Abeba ha nel frattempo proclamato tre
giorni di lutto nazionale.
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