Gli Stati Uniti continuano a
premere sul governo egiziano perchè garantisca che l'indagine
sull'uccisione di Giulio Regeni ''sia condotta in modo completo
e trasparente'' e ''collabori con i funzionari italiani che
sappiamo essere parte di questa indagine'': lo riferisce una
nota del dipartimento di Stato citando il portavoce John Kirby.
Quest'ultimo ha detto di non essere in grado di confermare i
dettagli della indiscrezioni, veicolate dalla Reuters, secondo
cui il ricercatore friulano sarebbe stato fermato dalla polizia
egiziana e poi trasferito ai servizi di sicurezza nel giorno in
cui scomparve. Ma a suo avviso i dettagli venuti alla luce sin
dalla sua morte ''hanno sollevato interrogativi sulle
circostanze del suo decesso che crediamo possano ricevere una
risposta solo attraverso una inchiesta imparziale e completa''.
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