La missione Onu in Libia (Unsmil) ha
denunciato l'uccisione di quattro migranti - e il ferimento di
altri venti - che avevano tentato la fuga da un campo profughi a
Zawia, ad ovest di Tripoli, lo scorso primo aprile, e ha chiesto
un'indagine indipendente, parlando anche di abusi e torture. Lo
riferisce il Libya Herald. Il vicecapo di Unsmil, Ali
Al-Za'tari, ha sottolineato che questa vicenda, con le forze di
sicurezza che hanno sparato ai migranti, ha acceso i riflettori
sulle "deplorevoli condizioni in cui versano i migranti nel
centro di Zawia", costretti a vivere nel sovraffollamento, nella
carenza di cibo, e senza accesso alle cure mediche. Il mese
scorso, inoltre, Unsmil aveva denunciato che i migranti raccolti
in mare erano sottoposti a torture e maltrattamenti, pestaggi e
lavoro forzato. Ali Al-Za'tari ha apprezzato l'iniziativa del
procuratore di Zawia di indagare sull'accaduto, ascoltando i
testimoni, ed ha auspicato che il nuovo governo di unità
affronti la terribile situazione dei migranti.
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