"Il terrorismo va
sconfitto. Dietro Al Qaeda c'è qualche altro progetto che non va
assolutamente congiunto con la religione". Lo sostiene il
vescovo di Pinerolo, monsignor Pier Giorgio Debernardi,
rientrato questa mattina in Italia, via Parigi, da Ouagadougou,
la capitale del Burkina Faso sconvolta venerdì sera
dall'attentato rivendicato da al Qaida.
"Il Sahel è una regione in cui musulmani e cristiani vivono
in pace", sottolinea il vescovo di Pinerolo al suo arrivo
all'aeroporto di Torino Caselle. Con lui sono rientrati anche i
volontari pinerolesi dell'associazione Lvia, impegnati in una
missione di cooperazione a Dorì. "Abbiamo sentito i colpi di
mitra e di fucile, poi abbiamo avuto conferma di quello che
stava accadendo dalla televisione", racconta Adriano Andruetto.
"Il nostro stato d'animo? Era quello di chi dice - risponde ai
giornalisti - che poteva accadere anche a noi...".
"Paura c'è stata - aggiunge la moglie, Rosina - ma abbiamo
provato soprattutto dolore per il nostro Burkina Faso, che stava
iniziando a camminare con le sue gambe dopo rivoluzioni e colpi
di Stato. Abbiamo avuto la sensazione di essere precipitati in
qualcosa che non puoi controllare...".
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