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Medico italiano ucciso in Kenya: quattro arresti

Medico italiano ucciso in Kenya: quattro arresti

Identificato anche il mandante

30 novembre 2015, 19:00

Redazione ANSA

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La dottoressa molisana uccisa in Kenya, Rita Fossaceca, con alcuni dei suoi assistiti - RIPRODUZIONE RISERVATA

La dottoressa molisana uccisa in Kenya, Rita Fossaceca, con alcuni dei suoi assistiti - RIPRODUZIONE RISERVATA
La dottoressa molisana uccisa in Kenya, Rita Fossaceca, con alcuni dei suoi assistiti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Quattro persone sono state catturate in Kenya per l'omicidio della dottoressa molisana Rita Fossaceca, anche il presunto mandante dell'omicidio. Lo ha riferito il portavoce della polizia locale, Charles Owino, intervistato dal Gr1.

La dottoressa italiana, 51 anni, è stata uccisa e altri tre connazionali sono stati feriti in Kenya durante una rapina in casa. E' accaduto a Mijomboni, piccolo villaggio alle spalle di Malindi, dove la dottoressa operava per conto della For Life Onlus, associazione umanitaria internazionale. Un gruppo di banditi armati ha fatto irruzione nell'abitazione e Rita Fossaceca è stata uccisa da un colpo di pistola mentre cercava di proteggere la madre, assalita con un machete. Anche il padre della donna è rimasto ferito alla testa e a una spalla. Due infermiere dell'ospedale di Novara, Monica Zanellato e Paola Lenghini, sono rimaste ferite; le loro condizioni non sono particolarmente gravi.

Volevano soldi e per questo hanno cominciato a picchiare le persone presenti in casa, la mamma e il papà di Rita Fossaceca, lo zio sacerdote e le due infermiere. Tutti sono rimasti feriti. Lo riferiscono alcuni parenti della dottoressa molisana uccisa in Kenya. Stando alle informazioni raccolte a Trivento attraverso un diplomatico, il medico 51enne aveva chiesto ai malviventi di fermarsi facendo poi da scudo ai familiari, i banditi a quel punto hanno aperto il fuoco con una pistola colpendo al petto la donna. L'episodio è avvenuto mentre il gruppo stava cenando; subito dopo gli aggressori sono fuggiti via, facendo perdere le loro tracce. La casa teatro del delitto ha un recinto di pietra, una porta di ferro e di solito è sorvegliata da una guardia. I parenti hanno riferito che Rita aveva un grande desiderio, quello di portare la madre in Kenya per farle vedere quanto faceva per i bambini africani. Ci era riuscita dopo tempo perché la mamma aveva paura di viaggiare in aereo.

Il medico era a Mjomboni da un paio di settimane, con i genitori Giovanni e Michelina e lo zio sacerdote, don Luigi Di Lella. La dottoressa era una delle principali collaboratrici di For Life, che in corso diversi progetti di solidarietà in Africa. E proprio l'ambulatorio dell'orfanotrofio di Mijomboni, che ospita una ventina di bambini, dove è stata uccisa, era il suo campo di attività. All'ospedale di Novara, invece, era la responsabile della radiologia interventistica nel reparto diretto dal professor Alessandro Carriero, che è anche in presidente di For Life. Le infermiere ferite lavoravano con Rita Fossaceca nell'ospedale di Novara ed erano con lei nell'alloggio nel villaggio di Mijomboni. Tutti loro collaboravano con l'associazione For Life. Le infermiere si erano tenute da parte dei giorni di ferie e cosi' potevano, come era gia' capitato in passato, prestare servizio presso l'ambulatorio dell'orfanotrofio.

"Sono sconvolto" dice all'ANSA Alessandro Carriero, medico di Novara che ha fondato la onlus nel 2006. "Era il mio braccio destro - aggiunge tra le lacrime - non so come farò ad andare avanti".

Per la vittima non si trattava della prima esperienza da volontaria in Africa, dove si recava periodicamente da 11 anni dopo un viaggio di piacere. "Hai fatto tanto bene in Kenya, Malindi, Watamu", scrive Jacie Kim, un'amica, sul profilo Facebook della vittima appena appresa la notizia della sua morte. "Le hanno sparato a morte", scrive ancora sul social.

L'ultimo contatto tra il professor Carriero e la Fossaceca mercoledì scorso, quando si erano sentiti al telefono. "Dopo una serie di giri nelle fattorie, valutazioni delle spese e dei possibili guadagni, abbiamo acquistato la mucca", è l'ultima testimonianza scritta dalla donna per il sito internet dell'associazione. "La mucca è incinta - aggiunge - e tra tre mesi avremo anche un vitellino e, finalmente, il latte per il villaggio".

La Farnesina è in contatto con le autorità locali. Il Ministro Paolo Gentiloni esprime cordoglio. "Le mie più sincere condoglianze e il mio pensiero alla famiglia della Signora Fossaceca, una persona che so essere molto amata e rispettata per la sua profonda dedizione e il suo impegno a difesa dei più deboli, malati e donne in Africa. Tutti gli italiani rimasti coinvolti nel feroce atto di violenza di ieri, si trovano in Kenya per fare del volontariato con una ONLUS, una scelta coraggiosa ed ammirevole di cui essere orgogliosi" ha concluso il Ministro.

IN UN VIDEO L'IMPEGNO DI RITA FOSSACECA PER L'AFRICA

 

Rita Fossaceca era originaria di Trivento (Campobasso), dove vive la famiglia, anche se da anni viveva e lavorava a Novara. Nel piccolo centro molisano vivono i genitori e i suoi parenti. Alcuni di loro, tra cui il padre, pochi giorni fa erano partiti per il Kenya e si troverebbero ancora lì. Lo zio di Rita Fossaceca, don Luigi Di Lella, è uno dei parroci del paese e più volte, anche lui, si era recato in Africa dalla nipote. 

Proprio a Trivento, in occasione dei suoi periodici rientri, si era resa promotrice di numerose iniziative a sfondo umanitario per ForLife che avevano coinvolto l'intera comunità. In nottata i carabinieri si sono recati nell'abitazione dei parenti della dottoressa per informarli della tragedia. La notizia della uccisione di Rita Fossaceca ha gettato in un profondo sconforto il centro molisano.

''Una notte di dolore per tutto il Molise. La notizia ci lascia senza parole: siamo vicini alla famiglia e alla comunità di Trivento'', ha detto il governatore del Molise Paolo di Laura Frattura. ''Perdiamo una donna, un medico - aggiunge -, che nella sua vita ha dato l'esempio con il suo impegno umanitario, con la sua dedizione ai più deboli. Per noi sconcerto e sofferenza pieni''.

Rita Fossaceca abitava a Novara da sola. Il fratello della vittima, Pierluigi, si trovava a Trivento ed appresa la notizia è partito per l'Africa insieme ad alcuni parenti.

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