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'L'Ue ha bisogno di rapporti forti con Pechino'

'L'Ue ha bisogno di rapporti forti con Pechino'

Parla l'ambasciatore Jia Guide: 'Il partenariato strategico è interesse di Italia e Cina'

22 maggio 2024, 15:59

Redazione ANSA

ANSACheck

Ambasciatore cinese Jia Guide - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le relazioni Italia-Cina nel 20esimo anniversario del Partenariato strategico tra i due Paesi, la guerra in Ucraina, i rapporti tra Pechino e l’Europa e la forte ripresa dei flussi turistici. Su questo e altro si è soffermato l’ambasciatore cinese a Roma Jia Guide in un’intervista all’ANSA, di cui pubblichiamo di seguito il testo integrale.

ANSA - La visita del presidente Xi Jinping in Europa ha attirato molta attenzione. Qual è il significato di questa visita nella promozione dello sviluppo delle relazioni sino-europee?

Ambasciatore Jia – “La visita di Stato del presidente Xi Jinping in Francia, Serbia e Ungheria rappresenta il suo primo viaggio di quest'anno in Europa e la sua seconda visita da cinque anni a questa parte. La visita è puntata alla promozione delle relazioni sino-francesi per portarle ad un livello più alto, ha dato l’avvio a un nuovo viaggio per la costruzione di una comunità sino-ungherese dal futuro condiviso per una  nuova era e, nel corso di tale visita, è stato anche reso noto che le relazioni tra Cina e Ungheria saranno migliorate fino al punto di diventare un partenariato strategico globale, cosa di grande importanza, segnatamente per promuovere lo sviluppo generale delle relazioni Cina-Ue. Durante la visita in Francia, il presidente Xi Jinping è stato invitato a partecipare a un incontro trilaterale tra i leader di Cina, Francia ed Unione Europea per migliorare ulteriormente la comprensione reciproca e per forgiare un ampio consenso sulla cooperazione, e ha espresso la volontà di lavorare insieme per promuovere uno sviluppo sano e stabile delle relazioni Cina-Ue. La Cina ha sempre considerato le relazioni Cina-Ue da una prospettiva strategica e sul lungo termine e ha mantenuto stabilità e continuità nella sua politica verso l'Europa. La parte europea ha affermato che il mondo sta affrontando grandi sfide e che la situazione internazionale è a un punto di svolta cruciale; l'Ue ha più che mai bisogno di rafforzare la cooperazione con la Cina e spera che con reciproco rispetto si possa allargare il terreno comune pur preservando le differenze, soprattutto rafforzare la fiducia reciproca per evitare i malintesi. Essendo due grandi forze che promuovono il multipolarismo, due grandi mercati che sostengono la globalizzazione e due grandi civiltà che rispettano la diversità, le relazioni Cina-Ue non sono antitetiche, né una dipendente dall’altra , né limitate da una terza parte. La Cina è pronta a collaborare con l'Italia e con tutti i Paesi europei per sviluppare relazioni amichevoli e cooperative sulla base del rispetto reciproco e per contribuire positivamente al reciproco sviluppo di Cina ed Europa e alla pace mondiale”.

ANSA - Dallo scoppio del conflitto in Ucraina, l'Italia si è schierata con Kiev assieme agli alleati occidentali, assumendo una posizione diversa da quella della Cina. Durante la visita di Xi in Europa, i leader francesi ed europei hanno chiesto alla Cina di esercitare la propria influenza sulla Russia e di esortarla a porre fine all'aggressione contro l'Ucraina il più presto possibile. Pochi giorni fa, il presidente russo Putin ha visitato la Cina. Che tipo di dialogo hanno avuto le diverse parti sulla questione ucraina? La Cina parteciperà alla conferenza internazionale di pace sull'Ucraina che si terrà in Svizzera il mese prossimo?

Ambasciatore Jia – “Durante l'incontro trilaterale tra i leader di Cina, Francia ed Europa, le tre parti hanno espresso la speranza di avere un cessate il fuoco e di ripristinare la pace in Europa e hanno sostenuto una soluzione politica alla crisi ucraina. Cina e Francia hanno concordato di accogliere le Olimpiadi di Parigi come un'occasione per sostenere un cessate il fuoco globale durante i Giochi. Durante la visita del presidente Putin in Cina, il presidente Xi Jinping ha sottolineato che Cina e Russia concordano sul fatto che una soluzione politica della crisi ucraina sia la direzione giusta da seguire. La posizione della Cina su tale questione è coerente e chiara, cioè aderire agli scopi e ai principi dello Statuto delle Nazioni Unite, rispettare la sovranità e l'integrità territoriale di tutti i Paesi, rispettare le legittime preoccupazioni di sicurezza di tutte le parti e costruire un nuovo tipo di struttura di sicurezza equilibrata, efficace e sostenibile. Auspichiamo il rapido ripristino della pace e della stabilità nel continente europeo e siamo pronti a continuare a svolgere a tal fine un ruolo costruttivo. La Cina non è artefice o parte in causa nella crisi ucraina e si è sempre schierata dalla parte dell'equità e della giustizia, ha mantenuto la comunicazione con tutte le parti interessate e ha svolto un ruolo costruttivo nel promuovere una soluzione politica alla crisi. Il presidente Xi Jinping ha avuto contatti approfonditi con i leader di vari Paesi, tra cui Russia e Ucraina, e ha mandato in diverse occasioni inviati speciali per mediare. La Cina ha ripetutamente richiamato le parti interessate in conflitto a rimanere moderate e razionali, a rispettare rigorosamente il diritto umanitario internazionale, a evitare attacchi ai civili e alle infrastrutture civili e ad astenersi dall'uso di armi nucleari e dalla guerra nucleare. La Cina sostiene la parte europea nel compiere ulteriori sforzi per raggiungere la pace e appoggia la tempestiva convocazione di una conferenza di pace internazionale approvata dalle parti russa e ucraina, con la partecipazione paritaria di tutte le parti e discussioni eque su tutte le opzioni di pace. Auspichiamo il rapido ripristino della pace e della stabilità nel continente europeo e siamo pronti a continuare a svolgere un ruolo costruttivo a tal fine”.

ANSA - Nonostante la complessità dell'attuale situazione internazionale, nel contesto del 20esimo anniversario del Partenariato Strategico Globale Italia-Cina di quest'anno, i due Paesi hanno rafforzato le loro relazioni bilaterali intensificando gli scambi in campo politico, economico, commerciale e culturale, nonché comunicando su questioni globali e multilaterali, come dimostra la prossima visita in Italia di Yin Li, membro dell'Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese e Segretario del Comitato del Partito Comunista Cinese di Pechino. Come commenta questi fatti ?

Ambasciatore Jia – “Rafforzare ulteriormente il partenariato strategico globale Cina-Italia, attuare il consenso raggiunto dai leader dei due Paesi al margine di G20 di Bali, lavorare insieme per contrastare il confronto tra i blocchi e rafforzare il dialogo e la cooperazione coincide con l'interesse della sicurezza e dello sviluppo di entrambi i Paesi, del mondo intero e nelle regioni interessate. Quest'anno le due parti hanno compiuto sforzi congiunti per promuovere lo sviluppo delle relazioni Cina-Italia, per consolidare costantemente la fiducia politica reciproca e promuovere il dialogo e la cooperazione in vari settori come l'economia e il commercio, la cultura e gli scambi in campo umanistico, editoriale e turistico . La 15esima riunione della Commissione Economica Mista Cina-Italia, il Forum di Dialogo Imprenditoriale Cina-Italia e la partecipazione della Cina alla Bologna Children's Book Fair sono stati eventi senza precedenti per i loro standard elevati e per l'entusiasmo di tutte le parti partecipanti. Delegazioni locali di Pechino, Shandong, Hubei e Hainan si sono recate in Italia per discutere  di cooperazione concreta e promuovere scambi culturali e umanistici. La Cina e l'Italia hanno tenuto con successo la Conferenza sulla biodiversità e stanno lavorando insieme per dare contributo al futuro di un mondo diversificato. La Cina è disposta a collaborare con la parte italiana per continuare a fare buon uso della serie delle interazioni ad alto livello nel corso dell'anno, al fine di migliorare la comprensione reciproca e fornire sostegno su questioni legate ai rispettivi interessi fondamentali e alle principali preoccupazioni, in modo da iniettare un impulso più stabile alle relazioni bilaterali e persino allo sviluppo regionale e globale”.

ANSA – Un’altra questione ad alto rischio a livello internazionale è quella di Taiwan. L’Italia rispetta il principio ‘Una sola Cina’  ma ospita comunque un ufficio di rappresentanza di Taipei. Il 20 maggio si è insediato il nuovo leader di Taiwan Lai Ching-te, che la Cina considera un pericoloso separatista. Qual è il messaggio che Pechino vuole inviare al mondo in questa occasione?

Ambasciatore Jia – “Taiwan è una parte inalienabile della Cina. La questione di Taiwan è un affare interno della Cina: si tratta della sovranità e dell'integrità territoriale della Cina. Il principio di una sola Cina non può essere violato, le azioni separatiste dell’indipendenza di Taiwan non sono realizzabili e la tendenza alla riunificazione della Cina è irreversibile. Esiste una sola Cina nel mondo e Taiwan fa parte della Cina. Questo è un fatto storico e giuridico. Non importa come cambia la situazione nell'isola di Taiwan, questo fatto non può essere cambiato. La Dichiarazione del Cairo del 1943 e la Proclamazione di Potsdam del 1945 sancirono chiaramente che Taiwan, territorio cinese usurpato dal Giappone, doveva essere restituito alla Cina. Questi documenti con validità legale di diritto internazionale sono parte integrante dell’ordine internazionale del dopoguerra. Le azioni separatiste sull’indipendenza di Taiwan sono sfide all'ordine internazionale, un cambiamento dello status quo nello Stretto e un danno alla pace nello stesso Stretto. Il principio di una sola Cina è il fondamento politico e la premessa affinché la Cina possa sviluppare relazioni con altri Paesi del mondo, ed è anche il pilastro per il mantenimento della pace nello Stretto. Sostenere la politica di una sola Cina, aderire al principio di una sola Cina, significa non avere alcuna forma di scambi ufficiali con Taiwan. Chiunque tenti di sfidare questo principio fallirà.  La nazione cinese ha la convinzione comune che il territorio non può essere diviso, il Paese non può essere caotico, la nazione non può essere dispersa e la civiltà non può essere interrotta. Questa è la logica intrinseca e storica sulla riunificazione del Paese. Realizzare la completa riunificazione nazionale è la richiesta unanime di tutto il popolo cinese. È anche una tendenza storica che non può essere fermata da nessuna forza”.

ANSA – In Italia sono presenti centinaia di imprese cinesi. Nei primi quattro mesi del 2024, il commercio bilaterale è aumentato costantemente di oltre l'1% su base annua, mentre quello degli altri Paesi del G7 con la Cina ha subito un forte calo. Il cosiddetto Golden Power del governo italiano e altre iniziative politiche preoccupano gli investitori cinesi?

Ambasciatore Jia – “Le relazioni economiche e commerciali Cina-Italia si sono sviluppate costantemente negli ultimi anni e la cooperazione economica e commerciale è diventata già il ‘propulsore’ delle relazioni Cina-Italia. Secondo le statistiche cinesi, nel primo trimestre di quest'anno, il volume totale degli scambi di import ed export tra Cina e Italia è di 123,856 miliardi di yuan, con un aumento del 4% rispetto all'anno precedente. La struttura industriale dei due Paesi ha caratteristiche proprie, con forti complementarietà e una forte domanda e offerta in settori quali la green economy, l'edilizia ecologica, l'innovazione scientifica e tecnologica e la manifattura di alta gamma. D'altra parte, quest'anno le due parti con lo spirito della Via della Seta hanno rafforzato il dialogo economico e commerciale e continueranno ad approfondire il potenziale commerciale e aumentare il livello degli scambi commerciali. Le due parti hanno fornito ulteriori soluzioni concrete per le relazioni delle piccole e medie imprese nei due Paesi e la parte italiana ha ripetutamente rilasciato dichiarazioni positive sugli investimenti cinesi in Italia in settori quali i veicoli elettrici. Riteniamo che i segnali positivi lanciati dal governo italiano contribuiranno a dare maggiore fiducia alle imprese cinesi che investono in Italia. Nella prossima fase, la Cina e l'Italia dovrebbero lavorare insieme per fornire un ambiente commerciale più equo, trasparente e prevedibile alle imprese dell'altro Paese che operano entro i propri confini, il che porterà sicuramente maggiori benefici tangibili ai popoli dei due Paesi”.

ANSA – Rimanendo in tema di commercio ma allargando l’orizzonte ai rapporti tra Cina e Ue, c’è l’esigenza da parte europea di regole più eque che possano riequilibrare i rapporti. I vertici europei hanno ribadito che non possono accettare il ‘commercio sleale’ causato per esempio dal flusso di veicoli elettrici o acciaio cinese prodotti con massicce sovvenzioni di Stato. Ci sono margini di mediazione? E, per quanto riguarda l’Italia c’è un interesse di gruppi cinesi a investire nella produzione di auto elettriche nel nostro Paese?

Ambasciatore Jia – “Il rapido sviluppo e il vantaggio competitivo nel settore in Cina si sono basati sul mega mercato di 1,4 miliardi di persone, sul sistema industriale completo e sulle abbondanti risorse umane, oltre che sugli ingenti investimenti in ricerca e sviluppo a lungo termine delle imprese del settore. Le politiche cinesi sull'industria delle nuove energie sono in linea con le regole dell'Omc e non esiste alcuna ‘concorrenza sleale’. La popolarità dei veicoli elettrici cinesi in Europa e in altri mercati è dovuta ai vantaggi comparativi e alle leggi del mercato, piuttosto che alla ‘compravendita’ forzata dal governo cinese, e non ha nulla a che fare con i cosiddetti ‘sussidi’. Il rapido sviluppo dell'industria cinese delle nuove energie è anche pienamente in linea con le esigenze europee di realizzare la transizione verde e persino dell'economia mondiale. Recentemente, molte aziende automobilistiche europee hanno aumentato significativamente i loro investimenti in Cina, espandendo la produzione e la ricerca e sviluppo di veicoli elettrici, mentre le aziende automobilistiche cinesi si sono recate in Europa per investire nella produzione locale di veicoli la cui propulsione si basa sulle nuove forme energia, il che dimostra che l'Europa può risolvere i propri problemi attraverso il pieno approfondimento della complementarità dei vantaggi con la parte cinese rafforzando la produzione e la cooperazione della catena di approvvigionamento, e ampliando gli investimenti reciproci. Si ritiene che finché l'Italia solleciterà attivamente l'Ue a mantenere un atteggiamento razionale e aperto nel campo della cooperazione con la Cina nel settore delle nuove energie verdi e darà protezione politica alle imprese cinesi che investono in Italia, i veicoli elettrici ‘Made in China and Italy’ potranno diventare un altro punto di forza della cooperazione pragmatica tra i due Paesi.

ANSA - La ripresa del turismo dopo la pandemia ha testimoniato il forte interesse dei turisti cinesi per l'Italia, soprattutto per Roma. La Cina ha qualche iniziativa per promuovere ulteriormente gli scambi culturali e umanistici tra i due Paesi?

Ambasciatore Jia – “L'Italia è nota in tutto il mondo per la sua lunga storia, le sue ricche risorse naturali e il suo patrimonio culturale. Essa è da tempo una delle mete previlegiate dai turisti cinesi. Dopo l'epidemia, i mercati turistici dei due Paesi hanno continuato a riprendersi, gli scambi sono diventati sempre più stretti e il numero di voli tra Cina e Italia ha superato il livello del 2019. Pochi giorni fa, la Cina ha annunciato il prolungamento della politica di esenzione dal visto per 12 Paesi, tra cui l'Italia in prima linea, fino alla fine del 2025, cosa che svolgerà un ruolo significativo nel facilitare gli scambi interpersonali tra Cina e Italia e nel promuovere l‘interscambio nei settori dell'economia, del commercio e della cultura. Quest'anno, le due parti hanno anche pianificato e organizzato una serie di attività di scambio culturale e artistico, come l'artigianato caratteristico dello Shandong a Roma, la Mostra della Civiltà del Fiume Giallo e la tournée del Balletto dell'Opera della Scala in Cina. Siamo disposti a collaborare con la parte italiana per continuare a promuovere la comprensione e la consapevolezza reciproca tra i popoli dei due Paesi, in modo da rendere ‘la via di Marco Polo’ sempre aperta e di ampia portata”.

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