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L'ex vicepresidente Glas chiede la scarcerazione dopo il suo polemico arresto

L'ex vicepresidente Glas chiede la scarcerazione dopo il suo polemico arresto

E' stato catturato nell'ambasciata messicana a Quito, dove era rifugiato

QUITO, 08 aprile 2024, 12:19

Redazione ANSA

ANSACheck

Il raid delle autorità ecuadoriane nell 'ambasciata messicana per arrestare Glas © ANSA/EPA

      Gli avvocati difensori dell'ex vicepresidente ecuadoriano, Jorge Glas, hanno presentato un ricorso di 'habeas corpus' per ottenerne il rilascio dal carcere di massima sicurezza di La Roca, a Guayaquil, dove è stato trasferito dopo il suo arresto all'interno dell'ambasciata messicana a Quito. Il raid delle forze di sicurezza dell'Ecuador nella sede diplomatica del Messico ha causato la rottura delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi, nonché la condanna unanime da parte della maggioranza della comunità internazionale.

    Glas, alleato dell'ex presidente Rafael Correa (al governo dal 2007 al 2017) e rifugiato nell'ambasciata messicana a Quito dal dicembre 2023, è attualmente accusato di appropriazione indebita di fondi pubblici nell'ambito di un'inchiesta sulla ricostruzione della provincia costiera di Manabí, la più colpita nel grave terremoto del 2016. 
   

Domani riunione di emergenza dell'Osa

   Su richiesta dell'Ecuador, l'Organizzazione degli Stati americani (Osa) ha convocato per domani una riunione per discutere della recente irruzione delle forze di sicurezza ecuadoriane nell'ambasciata messicana a Quito per arrestare l'ex vicepresidente Jorge Glas. Il raid ha portato alla rottura delle relazioni diplomatiche del Messico, che a dicembre aveva concesso asilo politico a Glas e prevedeva di portarlo fuori dalla capitale ecuadoriana questo fine settimana.

   La riunione straordinaria dell'Osa, che si svolgerà alle 15 locali a Washington (le 21 italiane), avrà all'ordine del giorno le "Regole sulle relazioni diplomatiche e sull'asilo".

   L'Ecuador si è così anticipato sullo stesso presidente dell'Osa, Luis Almagro, che sabato aveva annunciato di voler chiedere una riunione del Consiglio permanente per discutere la questione, dopo aver criticato l'episodio e "qualsiasi atto violante o che metta a rischio" l'inviolabilità di cui godono le rappresentanze diplomatiche. Almagro aveva inoltre espresso la sua "solidarietà a coloro che sono stati vittime delle azioni inappropriate che hanno colpito l'ambasciata messicana in Ecuador".

Condanna unanime dell'arresto di Glas

    L'Alto rappresentante dell'Unione europea, Josep Borrell, ha condannato la "violazione" dell'ambasciata messicana a Quito e ha rivolto "un appello per il rispetto del diritto diplomatico internazionale". E dalle Nazioni Unite agli Stati Uniti, dall'Europa all'America Latina, è unanime la condanna del raid dell'Ecuador all'ambasciata del Messico a Quito per l'arresto dell'ex vicepresidente
ecuadoriano, Jorge Glas.

   Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, attraverso il suo portavoce, ha fatto sapere di essere "allarmato" per il blitz, sottolineando l'importanza dell'inviolabilità delle ambasciate.

   I governi di tutto lo spettro politico dell'America Latina - tra cui Brasile e Colombia a sinistra, Argentina e Uruguay a destra - hanno criticato l'irruzione. Il governo brasiliano ha definito la mossa dell'Ecuador come una "chiara violazione della Convenzione americana sull'asilo e della Convenzione di Vienna, che stabilisce che i locali di una missione diplomatica sono inviolabili", aggiungendo che quanto avvenuto "costituisce un grave precedente".

   L'esecutivo di Javier Milei ha tra l'altro ricordato che l'Argentina di recente ha concesso lo status dell'asilo nella sua ambasciata a Caracas "a sei leader politici venezuelani ed è in attesa del rilascio del relativo lasciapassare".

   Il presidente colombiano, Gustavo Petro, dal suo profilo X ha insistito affinché "l'America Latina e i Caraibi, a prescindere dalle costruzioni sociali e politiche di ciascun Paese, mantengano vivi i precetti del diritto internazionale in mezzo alla barbarie che avanza nel mondo", mentre il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller, ha incoraggiato "i due Paesi a risolvere le loro controversie secondo le norme internazionali".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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