Si acuisce la crisi sociale,
politica ed economica in Argentina durante la presidenza di
Javier Milei, che oggi compie i primi 100 giorni di governo,
caratterizzati da una terapia shock contro lo statalismo e il
sistema partitico tradizionale del Paese.
Ieri nella capitale si sono vissuti momenti di tensione tra
manifestanti e polizia nel corso di nuove proteste di piazza
contro le misure di austerità del leader ultraliberista.
Peggiora intanto il clima anche con i governatori, dopo che il
capo dello Stato ha incoraggiato l'invito alla "ribellione
fiscale" nella provincia di Buenos Aires, amministrata dai
peronisti.
Il governatore locale, Axel Kicillof, ha definito
"inaccettabile e illegale" l'appello del capo dell'esecutivo
nazionale, mentre le opposizioni hanno già presentato le prime
richieste di impeachment contro Milei e uno dei suoi più stretti
alleati, il deputato José Luis Espert, promotore della
"disobbedienza" dei consumatori contro gli aumenti delle tasse
nelle province.
I prossimi mesi saranno cruciali per capire se le ricette del
presidente 'anarcocapitalista' riusciranno a riequilibrare i
conti pubblici eliminando il rischio di un'escalation
inflazionistica.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA