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Trump apocalittico: 'Se vince Biden finiamo all'inferno'

Trump apocalittico: 'Se vince Biden finiamo all'inferno'

Verso la vittoria in South Carolina ma è bufera sulle sue frasi sugli afroamericani

NEW YORK, 24 febbraio 2024, 23:11

Redazione ANSA

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Conservative Political Action Conference CPAC 2024 at National Harbor © ANSA/EPA

Conservative Political Action Conference CPAC 2024 at National Harbor © ANSA/EPA
Conservative Political Action Conference CPAC 2024 at National Harbor © ANSA/EPA

Se Joe Biden vince le elezioni a novembre il "peggio deve ancora venire": con la sua guida gli Stati Uniti continueranno la loro corsa sfrenata verso l' "inferno". Definendosi un "orgoglioso dissidente politico", Donald Trump attacca duramente il presidente davanti alla platea della Conferenza dei Conservatori Americani, proponendosi come l'unico freno per "fermare il declino", come il "passaporto contro la tirannia".
Lo fa nel giorno delle primarie in South Carolina, dove è il favorito e spera in una vittoria a valanga sulla rivale, Nikki Haley, l'ultimo ostacolo da rimuovere - insieme ai vari processi a suo carico - per agguantare la nomination repubblicana. Ma il suo atteso successo arriva fra le polemiche per le sue frasi sugli afroamericani a cui - ha detto - "piaccio perché sono discriminato come loro con le mie incriminazioni. Preferiscono un bianco". Parola che scatenano una bufera, con i democratici e le associazioni in difesa dei diritti che lo definiscono un "razzista".

L'ex presidente però è incurante e in toni agguerriti, che sono solo un assaggio di quello che sarà l'aspro probabile scontro dei prossimi mesi con Biden, si presenta sul palco della CPac, dove è presente anche il presidente argentino Javier Milei, come il salvatore dell'America, un "freedom fighter" che si batte per la libertà, inclusa quella per la fecondazione in vitro, al centro di un acceso dibattito dopo che la corte suprema dell'Alabama ha stabilito che gli embrioni sono bambini.

"Biden è una minaccia per la democrazia, sono l'unico che sta fra voi e la distruzione dell'America", dice urlando poi 'Biden you are fired!', la celebre frase che usava durante lo show televisivo The Apprentice.
"Quando vinceremo, l'azione più urgente sarà sigillare il confine, fermare l'invasione e rimandare a casa gli illegali di Biden", dice l'ex presidente, cavalcando la maggiore preoccupazione degli americani, l'immigrazione, e usando parole dure che rievocano l'immagine della "carneficina americana" sventolata durante il suo insediamento dopo la vittoria del 2016. "Biden e i suoi scagnozzi - aggiunge l'ex presidente - vi hanno intrappolato in un treno espresso verso la rovina. Un voto per Trump è il vostro biglietto per la libertà".

"Il successo senza precedenti degli Stati Uniti sarà la mia assoluta vendetta" contro i nemici e contro il sistema, rincara ancora la dose. Il sistema - secondo l'ex presidente - è il responsabile dei 91 capi di accusa mossi nei suoi confronti e del pagamento di 454 milioni di dollari (inclusi 99 milioni di interessi) che gli è stato imposto per lo scandalo degli asset gonfiati dalla sua società. Fondi che Trump deve pagare entro 30 giorni, o quantomeno depositare nel caso in cui decidesse di presentare appello. Una cifra non indifferente considerate le già elevate spese legali a cui l'ex presidente sta facendo fronte, anche grazie ai fondi raccolti dal suo super pac, e che ha fatto scattare una corsa a reperire i fondi necessari.

"L'unico mio crimine è stato difendere l'America. Sono stato incriminato più di Al Capone. Vogliono strapparmi la libertà ma non mi arrenderò", aggiunge definendo il voto di novembre come il "giorno della liberazione dai bugiardi, il giorno del giudizio", osserva ancora.

Ma nel mirino di Trump non c'è solo Biden. L'ex presidente scarica la sua furia anche contro Haley, la sua ex ambasciatrice all'Onu divenuta la sua più acerrima nemica. Di recente l'ha definita Shiva, la divinità della distruzione, e l'ha anche velatamente minacciata. "Il Dipartimento di Giustizia potrebbe aprire un'indagine nei suoi confronti", ha detto senza scendere nei dettagli di potenziali accuse. Trump spera di chiudere con la vittoria in South Carolina la partita della nomination con l'aiuto degli afroamericani, "a cui piaccio perché sono discriminato" come loro. Haley da settimane però ribadisce che non mollerà "fino a quando l'ultimo americano non avrà votato".
L'ex ambasciatrice - che si prepara a una sonora sconfitta nel suo stato, quello di cui era governatrice - intende restare in corsa almeno fino a Super Tuesday del 5 marzo, sperando nel miracolo. 

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