La direzione della tv statale russa la accusa di essere "una spia traditrice al servizio degli stranieri" e le è stato chiesto di ritirare le sue affermazioni.
Ma lei, la giornalista russa Marina Owsiannikowa che ha avuto il coraggio di protestare nella tv di Stato russa, assicura che non lo farà. Parlando alla Bild, racconta di non poter più usare i social media: "I colleghi hanno paura di parlare con me, in Russia è diffuso e percepibile un sentimento di paura, siamo in una situazione molto pericolosa". "La direzione dell'emittente mi ha accusato di essere una spia traditrice, che agisce per conto dei paesi stranieri. Ma io non ritiro le mie affermazioni. Si vuole che io ammetta di essere isterica, emotiva, di aver iperreagito, e di aver sofferto di un esaurimento nervoso. Naturalmente non lo farò", racconta ancora. "Non ho parlato più con nessuno, da quando sono andata via. Non possono usare i social media. I colleghi hanno paura di parlare con me", riferisce inoltre. "Naturalmente non mi aspettavo di avere molto sostegno, ma ce ne sono alcuni che mi appoggiano". "La gente ha paura, si avverte per strada, siamo in una situazione molto pericolosa", conclude.
"Il mio cuore è spezzato". Sono queste le parole della giornalista russa Marina Owsiannikowa, che ha avuto il coraggio di protestare il suo dissenso alla guerra nella tv di stato russa e che oggi parla alla Bild. "Dobbiamo inginocchiarci davanti agli ucraini per chiedere perdono", dice al tabloid tedesco.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA