(Ripetizione con correzione in ultimo paragrafo)
Il Giappone ha accolto appena
3.800 turisti stranieri nel mese di luglio registrando un calo
del 99,9% per il quarto mese consecutivo, a causa della
espansione della pandemia del coronavirus. Ad oggi il Paese del
Sol Levante continua a mantenere rigide restrizioni che
impediscono l'ingresso ai cittadini di 146 nazioni, inclusa
l'Italia, se non per ragioni umanitarie conclamate, e il divieto
riguarda anche i residenti stranieri in possesso di regolare
permesso di soggiorno e abilitati ad un impiego.
Una situazione che - a giudicare dalle statistiche
rilasciate dall'Agenzia nazionale del turismo, si è protratta
nel tempo, con l'ingresso di 2.917 visitatori in aprile, 1.663
in maggio e 2.600 in giugno.
I dati di luglio segnano il decimo mese consecutivo in calo:
una crisi iniziata in ottobre dello scorso anno a seguito delle
tensioni diplomatiche con la Corea del Sud riguardo a questioni
legate all'interpretazione della storia durante l'occupazione
coloniale della penisola.
Il quasi azzeramento dei flussi turistici comprende gli
spostamenti dei cittadini giapponesi all'estero, con una
diminuzione del 98,8% a quota 20.300 nel mese di luglio,
rispetto agli oltre 1,65 milioni del luglio 2019. Prima della
diffusione del coronavirus a livello globale, l'obiettivo del
governo nipponico era il raggiungimento di 40 milioni di
visitatori nel 2020, in concomitanza con lo svolgimento delle
Olimpiadi di Tokyo, inizialmente previste dal 24 luglio al 9
agosto di quest'anno e successivamente posticipate alla prossima
estate.
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