Tutti contro Donald Trump e la sua strategia anti-globalizzazione. È quanto emerge dall'edizione 2019 del Forum economico di San Pietroburgo, dove Vladimir Putin e Xi Jinping, l'uno accanto all'altro, hanno esposto la loro visione, da partner strategici, di un mondo più equo e stabile. Lo zar, in particolare, ha accusato gli Usa di aver voltato le spalle alla globalizzazione proprio nel momento in cui si sono affacciati "nuovi competitor", capaci di mettere in difficoltà il predominio americano dopo aver sfruttato a piene mani quel modello liberale di cui sono stati "alfieri". Insomma, parafrasando John Belushi: quando il gioco si fa duro, i duri smettono di giocare. Putin, parlando alla plenaria davanti alla consueta sala gremita di funzionari, giornalisti, imprenditori e diplomatici, come primo esempio ha citato il Nord Stream, il gasdotto della discordia che porterà sempre più metano in Germania. "Nessuno ha obbligato i nostri partner europei a far parte del progetto, sono loro che sono venuti da noi", ha detto Putin ricordando che il gas in tubo sarà "sempre più competitivo" di quello liquefatto. Oppure il 5G (e qui ha servito su un piatto d'argento un assist all'ospite Xi). L'offensiva contro Huawei è un modo per "spingerla fuori dal mercato". Dazi e sanzioni, è il ragionamento di Putin, non sono altro che un mezzo per guadagnare un vantaggio competitivo rispetto ad altre nazioni del mondo. Così come la strumentalizzazione del dollaro da parte di Washington. "Dobbiamo ripensare il suo ruolo - ha detto cavalcando un suo cavallo di battaglia - poiché da valuta di riserva mondiale è diventato uno strumento di pressione, e la fiducia nei suoi confronti sta calando".
La Cina è disposta a condividere la tecnologia 5G con i propri partner. Lo ha detto il presidente cinese Xi Jinping al forum economico di San Pietroburgo. "La totale rottura dei rapporti fra la Cina e gli Usa non è nei nostri interessi e neppure in quelli degli Usa: Trump è un mio amico e non credo che voglia arrivare a una rottura", ha affermato il presidente cinese.
"Il progetto della Nuova via della seta e quello dell'Unione Euroasiatica sono complementari e io e il presidente Vladimir Putin abbiamo deciso di svilupparle in parallelo: crediamo che serviranno allo sviluppo regionale", ha concluso Xi.
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