La strage del 3 giugno a Londra ha messo al centro degli ultimi giorni di campagna elettorale la sicurezza e il terrorismo, ma non avrà alcun "impatto significativo" sul voto di giovedì. E alla fine a spuntarla saranno i Tory di Theresa May. E' la scommessa di John Curtice, il 'guru' dei sondaggi della Bbc. Intercettato dall'ANSA durante le prove dello 'speciale elezioni' che andrà in onda la sera dell'8 giugno, il professore di scienza della politica alla Strathclyde University spiega perché l'idea che gli attentati possano decidere il risultato di un'elezione sia soltanto "una bella storia da giornalisti".
"L'attentato di Manchester del 22 maggio non ha spostato nessun equilibrio in termini elettorali. E così sarà per gli attacchi al London Bridge e al Borough Market di sabato scorso", sentenzia. Certo, sia Tory che Labour sono stati costretti a cambiare la loro lista di priorità e, questo, paradossalmente può essere stato un vantaggio per entrambi. "Su sicurezza e terrorismo May e Corbyn hanno le loro carte da giocare. Da una parte, il partito conservatore è storicamente considerato quello del 'law and order'. Contenimento dell'immigrazione e pugno duro sulla sicurezza sono argomenti che tradizionalmente vengono associati ai Tory e, in questo senso, l'attentato di Londra può essere "sfruttato" a loro vantaggio.
Dall'altra i laburisti hanno subito colto la balla al balzo accusando la premier, anche per il suo ruolo precedente di ministro degli Interni, di aver operato "tagli drastici proprio sulla sicurezza", rendendo impossibile il lavoro di sorveglianza di potenziali minacce terroristiche.
E allora? Chi vincerà il duello all'ombra di un'atroce strage? Per il 'mago delle previsioni elettorali' non saranno le risse tra i due candidati principali, culminate con la richiesta di dimissioni alla May, il terreno su cui si giocherà una partita già decisa nei mesi scorsi. Secondo un sondaggio dell'ultimo minuto riservato agli addetti ai lavori, e visionato da Curtice, la distanza tra Tory e Labour è rimasta pressoché identica dopo l'attentato, con il partito di May in testa. Un vantaggio esiguo, certo. Minimo rispetto ai trionfanti 20 punti in più di cui la premier poteva godere quando ha convocato le elezioni anticipate. Ma che, secondo il professore, potrebbe restare tale. Stando alle ultime rilevazioni pubbliche aggiornate a oggi, il margine dei conservatori varia in effetti tra il 7 e l'1%. E l'ultima proiezione sui seggi di Yougov insiste sul rischio di ingovernabilità, del cosiddetto 'hung Parliament', con i conservatori ridotti a 304 seggi, al di sotto della maggioranza assoluta, i laburisti in ripresa a 266, lo Scottish National Party a 46 e i Libdem a 12.
Fin qui i numeri. Ma per Curtice quello che conta è l'interpretazione dei numeri. E quello che lui non tiene in considerazione nelle sue analisi è proprio la strage di Londra.
"Al momento non c'è nessuna prova che l'attentato avrà un impatto sulle elezioni", lo dice chiaramente. "Capisco che sia une bella storia da raccontare per voi giornalisti ma...
semplicemente non è così", ripete.
Dunque quali saranno i dati a cui prestare maggiore attenzione la notte di giovedì? Intanto, sottolinea Curtice, i primi exit poll elaborati da un pool congiunto di Bbc, Sky e Itv. Sondaggisti di GFk e Ipsos Mori chiederanno ai britannici in 144 seggi-campione sparsi in tutta la Gran Bretagna di scrivere su una finta scheda elettorale il loro voto. Le preferenze saranno analizzate da una squadra di esperti e questi dati, prosegue il professore, costituiranno la base per elaborare una stima su quanti seggi conquisterà ciascun partito.
E le ultime tre elezioni hanno dimostrato che da questa stima è venuta una "buona indicazione di quale dovrebbe essere il risultato".
"Attenzione", avverte il 'guru', "non aspettatevi però che siano esatte!".
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