Offrire il Pirellone per la sede
dell'Agenzia europea del farmaco (Ema), che l'Italia si candida
a ospitare a Milano, "non è stata una proposta estemporanea, con
il sindaco Sala nei mesi scorsi abbiamo fatto una ricognizione
delle sedi idonee", arrivando alla conclusione che non vi siano
al momento alternative. Lo ha ribadito il presidente della
Regione Lombardia, Roberto Maroni, interpellato sulla polemica
con il segretario del suo partito, Matteo Salvini.
Durante la conferenza stampa dopo Giunta, Maroni ha quindi
confermato che il Pirellone resta candidato, aggiungendo: "Dopo
Pasqua abbiamo invitato l'agenzia a venire a vedere il palazzo,
non sappiamo ancora la data". "La proposta - ha spiegato il
governatore - è: costruiremo un palazzo secondo i desiderata
dell'Ema in una delle due aree di Milano, quella di Expo e delle
ex aree Falck, che si equivalgono. Deciderà l'Ema dove. Ci vorrà
del tempo a costruirlo e l'Ema ci ha fatto capire che ha bisogno
di una sede provvisoria, e per questa sede provvisoria non ci
sono sedi idonee o di simile prestigio rispetto a Palazzo
Pirelli. Palazzo Pirelli è a disposizione, anche del Governo che
preparerà il dossier di candidatura".
"Capisco alcune obiezioni - ha aggiunto Maroni - c'è sempre
qualcuno contrario, ma è importante portare l'agenzia del
farmaco a Milano. Ema con Human Technopole e la Città della
Salute farebbe di Milano la capitale europea della ricerca
biomedica".
"Dopodiché - ha concluso - la decisione finale verrà presa
entro la fine dell'anno dal Consiglio europeo all'unanimità.
Quindi la partita sarà tutta politica e l'azione di lobbying del
Governo e del Ministro degli Esteri sarà fondamentale per
vincerla".
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