(di Paolo Levi)
Scintille tra Alain Juppé e Francois Fillon, i due sfidanti nel ballottaggio delle primarie del centro e della destra, da cui uscirà il candidato dei Républicains nella corsa all'Eliseo del 2017. A cinque giorni dal voto il sindaco di Bordeaux che si è fatto soffiare la leadership nel primo turno è tornato ad attaccare lo sfidante compagno di partito nella speranza di riacciuffare in corner la preziosa investitura presidenziale. Radio, tv, interviste, i due comizi di questa sera a Tolosa e Lione. Nella scena mediatica i due sono ormai onnipresenti. Nel primo faccia a faccia ai microfoni di radio Europe 1 - prima del duello finale giovedì sera in tv - Juppé ha provato a far inciampare il suo avversario, un cattolico praticante, sul terreno scivoloso dei diritti civili. "Ci sono punti su cui mi piacerebbe che Fillon chiarisse le sue posizioni, per esempio, sull'aborto", ha attaccato il settantunenne ex premier di Jacques Chirac insinuando una presunta opposizione del rivale alla legge Veil del 1975, totem intoccabile della République.
"Nel suo libro - ha continuato Juppé - Fillon ha cominciato col dire che l'interruzione volontaria di gravidanza era un diritto fondamentale della donna, salvo poi rivedere questa dichiarazione in un altro intervento davanti ai militanti". Già ieri sera l'ex stella dei sondaggi aveva denunciato la visione "estremamente tradizionalista" di Fillon, dicendosi "più vicino a Papa Francesco" che alla "Manif pour Tous", il movimento che si oppone alle nozze omosessuali. La secca smentita dell'interessato non si è fatta attendere.
"L'aborto è un diritto. Non ho mai detto di essere contrario", ha garantito Fillon, costretto a difendersi per tutto il giorno e poi ancora questa sera dal palco di un grande comizio a Lione.
Il deputato di Parigi per cinque anni premier di Nicolas Sarkozy si è detto "deluso" per i colpi bassi di Juppé. "Francamente, da Alain, non me l'aspettavo, mai avrei immaginato che potesse cadere cosi' in basso". E ancora. L'aborto? "Sono polemiche inqualificabili, così abbassiamo il livello del dibattito". Parlando il 22 giugno durante un meeting a Aubergenville, nelle Yvelines, il borghese di provincia nato a Le Mans e appassionato di corse automobilistiche aveva detto: "Nel mio libro ho scritto che l'aborto è un diritto fondamentale. Non è quello che volevo dire. Quello che volevo dire è che si tratta di un diritto che nessuno rimetterà più in discussione.
Filosoficamente e tenendo conto della mia fede personale non posso approvare l'aborto". A una successiva domanda, il 20 ottobre su France 2, aggiunse: "Non devo giustificarmi sulle mie convinzioni religiose: sono in grado di distinguere tra queste convinzioni e l'interesse generale". E tuttavia, per Juppé, una "differenza esiste". E, anzi - ha assicurato stasera da un meeting a Tolosa - "se serve continuerò a rivolgere al mio avversario tutte le domande del caso perché chiarisca le sue posizioni". Come anche sulla Russia di Vladimir Putin con cui Fillon vorrebbe ripristinare il dialogo rimuovendo al più presto embargo e sanzioni. Oggi, anche Jean-Frédéric Poisson, uno dei sette candidati eliminati domenica nel primo turno, ha annunciato il suo sostegno al primo classificato. Presidente del partito cristiano-democratico (Pcd), Poisson si era piazzato nel primo turno delle primarie al penultimo posto con l'1,5% dei consensi.
Schierati con Fillon anche Sarkozy e Bruno Le Maire, arrivati rispettivamente al terzo e al quinto posto con il 20,6% e il 2,4%. Nathalie Kosciusko-Morizet (2,6%) e Jean-Francois Copé (0,6%) hanno invece fatto sapere che al ballottaggio voteranno per Juppé. (ANSA)
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