La moda emerge dallo shock della vittoria di Donald Trump, cercando di organizzarsi per la nuova era. E si spacca, cosi' come si e' spaccata l'America sul presidente-eletto. L'appello della stilista di Michelle, Sophie Theallet, ai designer a non vestire la First Lady Melania e' caduto nel vuoto: nessuno ha firmato la sua petizione. Solo Humberto Leon, della squadra di designer di Opening Ceremony e Kenzo, si e' espresso in suo favore, senza pero' sottoscrivere: Nessuna dovrebbe vestire'' Melania, e ''se acquistera' i vostri vestiti, chiarite che non appoggiate la sua causa''.
Diane Von Fustenberg, il presidente della Council of Fashion Designers of America e sostenitrice di Hillary Clinton, ha scritto ai 500 membri dell'organizzazione, invitando ad ''abbracciare le differenze, essere aperti di mente, essere generosi''. Insomma un invito a concedere una chance. il sito web Fashionista, che vanta 2,5 milioni di lettori al mese, in un editoriale ha spiegato come intende seguire le scelte fashion di Melania. ''Non vogliamo avere nessuna parte nella normalizzazione della famiglia Trump, soprattutto per quanto riguarda le scelte della First Lady. Non vogliamo contribuire a umanizzare o far luce su un'amministrazione che rappresenta una minaccia per le donne, le minoranze e gli immigrati''.
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