La cittadina siriana di Madaya, assediata da circa due anni dalle forze governative e dagli Hezbollah libanesi e i cui abitanti sono stati ridotti alla fame, è sotto il fuoco dell'artiglieria dei miliziani sciiti filo-iraniani, secondo quanto riferiscono i Comitati di coordinamento locali degli attivisti delle opposizioni. Le informazioni che giungono da Madaya, tra Damasco e il confine libanese, non possono essere verificate in maniera indipendente. Al tramonto è previsto l'inizio della tregua negoziata da Usa e Russia.
La Turchia è pronta a inviare oggi un convoglio di aiuti umanitari diretto "principalmente ad Aleppo", ha detto il presidente Erdogan. Gli aiuti consistono in almeno 33 camion di cibo, vestiti e giocattoli per bambini, da consegnare nel primo giorno della festa islamica del Sacrificio. Erdogan ha inoltre ipotizzato un'iniziale estensione di una settimana del cessate il fuoco di 48 ore.
Intanto il presidente siriano Bashar al Assad si è recato a pregare nella moschea di Daraya, la città simbolo della ribellione che a fine agosto si è arresa dopo quattro anni alle forze del regime. Le foto e il video del presidente che arriva nel centro alle porte di Damasco, in occasione della festa islamica del Sacrificio e a qualche ora dall'inizio della tregua, sono state trasmesse dalla tv statale e rilanciate su Twitter. Il regime siriano "intende riconquistare ogni parte del territorio (siriano) in mano ai terroristi", ha poi affermato Bashar al Assad durante la sua visita a Daraya, sobborgo di Damasco per anni roccaforte dell'insurrezione, a lungo sotto assedio e nelle settimane scorse caduto in mano dei governativi. Assad ha detto che la sua visita "è un messaggio a chi dall'estero ha complottato per far cadere la Siria e il suo modello di convivenza".
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