"I nostri predecessori hanno ambito a
costruire un'Europa unita, solidale, promotrice di pace e
sviluppo, di quei valori di tolleranza e di libertà, che, come
europei, consideriamo un paradigma di civiltà. A questa Europa,
che vogliamo rinnovare e far crescere, guardano oggi con
speranza uomini e donne, che fuggono da guerre e violazioni dei
diritti fondamentali, da sottosviluppo e disparità, e che in
troppi casi, al pari delle vittime di Marcinelle, sono pronti a
pagare con la loro vita la ricerca di un futuro migliore". " Lo
afferma il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in un messaggio
inviato alla cerimonia di commemorazione della tragedia di
Marcinelle e letto dal sottosegretario Vincenzo Amendola".
"A questi uomini e a queste donne, come pure ai tanti
cittadini europei disorientati dalla difficile fase che stiamo
vivendo, - prosegue Gentiloni - dobbiamo dare risposte efficaci
e lungimiranti, capaci di incidere sulla loro vita quotidiana,
rilanciando così la fiducia nelle Istituzioni e nel progetto di
un'Europa nuova, coesa e competitiva".
"Lo dobbiamo - conclude il ministro - anche alle vittime di
Marcinelle e ai milioni di nostri emigrati che hanno
contribuito, con la loro dedizione e le loro capacità, allo
sviluppo delle società che li hanno accolti, come pure ai tanti
italiani che ancora oggi si trasferiscono all'estero per lavoro,
continuando a diffondere nel mondo l'immagine di un'Italia
attiva e operosa".
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