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Siria: 'cielo sopra Aleppo crolla', continua mattanza

Siria: 'cielo sopra Aleppo crolla', continua mattanza

Bombe su moschea e altro ospedale. Tregua ma solo in altre zone

04 maggio 2016, 19:39

di Alberto Zanconato

ANSACheck

    "Il cielo sopra Aleppo sta crollando": così Muskilda Zancada, responsabile di Medici senza Frontiere (Msf) per la Siria, ha descritto la situazione nella città del nord del Paese inghiottita in un vortice di violenza, dove i civili continuano a morire a decine sotto bombardamenti che non risparmiano ospedali e moschee e che rischiano di spezzare il tenue filo dei negoziati che cercano di trovare una soluzione al conflitto.
    Mentre Damasco annuncia una tregua temporanea, che però esclude Aleppo, è salito a 50 il numero degli uccisi, tra i quali 6 membri dello staff, nei raid che ieri hanno colpito l'ospedale Al Quds sostenuto da Msf, secondo un bilancio fornito dalla stessa organizzazione. Mentre un centro medico è stato oggi bombardato in un'altra area sotto il controllo dei ribelli, Bustan al Qasr. Fonti degli attivisti citate dalla televisione Al Jazira hanno detto che diverse persone sono state ferite, tra le quali due membri del personale. Gli organi di stampa governativi accusano da parte loro i ribelli di avere bombardato a colpi di mortaio una moschea nel quartiere di Bab al Faraj, sotto il controllo dei lealisti, uccidendo 15 persone che ne uscivano dopo la preghiera del venerdì e ferendone 30. L'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), con sede in Gran Bretagna ma che dispone di una vasta rete di informatori in Siria, parla di almeno 25 civili uccisi nei bombardamenti compiuti da forze lealiste e ribelli solo oggi. Il che porta a quasi 230 il numero dei morti negli ultimi otto giorni. Ma il bilancio sembra destinato ad aggravarsi perché corpi senza vita continuano ad essere estratti da sotto le macerie degli edifici colpiti in tante aree della città. Il ministero degli Esteri di Mosca ha detto che anche il consolato generale russo è stato colpito ieri da un proiettile di mortaio che non ha provocato feriti, e ha addossato la responsabilità dell'attacco al Fronte al Nusra, la branca siriana di Al Qaida. Sempre da Mosca, l'agenzia Interfax ha riferito di un presunto accordo tra Russia e Usa per istituire un "regime del silenzio", vale a dire una tregua temporanea, nei dintorni di Damasco, nella provincia di Latakia e nella stessa Aleppo. Ma fonti dell'esercito siriano hanno chiarito che la città martoriata del nord del Paese non sarà interessata alla sospensione dei combattimenti. La tregua, ha riferito la televisione di Stato, entrerà in vigore dalla mezzanotte soltanto nel nord della provincia di Latakia per 72 ore, e nei sobborghi di Damasco per sole 24 ore. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha detto che Mosca è disposta a "cooperare con Washington" per ridare fiato ad un processo negoziale che sembra essersi ormai incagliato sull'ostacolo principale: il destino del presidente Bashar al Assad, con le opposizioni che insistono sulla sua uscita di scena e il governo che continua ad opporsi fermamente. E nel frattempo il cessate il fuoco ufficialmente in vigore dal 27 febbraio sembra ormai prossimo al totale collasso. "La violenza è nuovamente in forte aumento, ai livelli che abbiamo visto prima della cessazione delle ostilità", ha affermato l'Alto Commissario Onu per i diritti umani, Zeid Ra'ad Al Hussein, che ha denunciato il "mostruoso disprezzo per la vita dei civili da parte di tutte le parti in conflitto". Mentre "ci sono rapporti profondamente inquietanti di consolidamenti militari che indicano preparativi per una escalation letale". L'Alto Commissario delle Nazioni Unite ha quindi rivolto un appello a tutte le parti perché "facciano un passo indietro per evitare il ritorno alla guerra totale".
    (ANSAmed).
   

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