(dell'inviato Patrizia Antonini)
Il 'migration compact' di Matteo Renzi piace al presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker. Il capo dell'esecutivo comunitario in una lettera indirizzata al presidente del consiglio italiano esprime sostegno all'iniziativa. E Renzi commenta: "ho molto apprezzato.
Lo ringrazio per la sensibilità". La questione "richiede una consapevolezza dell'Europa. "Prendiamo atto che c'è un buon clima con le istituzioni dell'Unione rispetto a qualche mese fa". Sono "contento per l'accoglienza", aggiunge.
Anche sul piano degli strumenti finanziari, pur non citando gli eurobond, Juncker non chiude le porte alla proposta italiana, riconoscendo che occorre "guardare a mezzi innovativi per finanziare l'azione esterna per le migrazioni" e citando ad esempio il trust-fund Ue-Africa. "I francesi sono più favorevoli agli eurobond, i tedeschi meno, ma" il tema "è che se diciamo 'aiutiamoli a casa loro' dobbiamo avere una strategia di anni", rileva Renzi. "Il punto vero è che occorre una strategia di anni - sottolinea - che significa investimenti, intervento Ue, non lasciare un Paese da solo, superare il modello che per anni ha presieduto alle dinamiche dell'immigrazione".
Juncker - che chiude la sua lettera con un affettuoso "All the best, JC", cioè "ti auguro ogni bene" e a fianco un piccolo disegno raffigurante un cuoricino (il tutto scritto a penna) - si impegna anche a "presentare una comunicazione sullo stato dell'arte degli aspetti esterni dell'Agenda europea sulla migrazione" prima del summit dei leader Ue del 28 e 29 giugno, affinché costituisca base di discussione. Punto che indica come Bruxelles, oltre a sposare la proposta, intenda accelerare.
L'iniziativa del presidente della Commissione europea "è la prova che siamo sulla strada giusta. Credo sia un successo italiano che si consoliderà nel prossimo vertice dei capi di stato e di governo", commenta il ministro dell'Interno Angelino Alfano, volato a Lussemburgo per la riunione con i suoi omologhi europei. Quanto agli eurobond, avverte: "è un tema sopravvalutato". "Rappresentano la proposta" italiana "per trovare i soldi per finanziare il piano". Ma "se li troviamo in Europa o se c'è una strada suggerita da altri per trovarli, per noi va bene ugualmente. L'importante è che si trovino".
Al di là dell'iniziativa sugli eurobond, bocciata con estrema rapidità nei giorni scorsi dalla cancelliera tedesca Angela Merkel il 'migration compact' riscuote anche il gradimento della Germania. "L'accordo con la Turchia si sta dimostrando efficace.
Il metodo e' giusto anche per le rotte alternative, ma la realizzazione è complicata e bisogna lavorarci. Su questo l'Italia avrà di sicuro un ruolo guida", afferma il ministro dell'Interno Thomas de Maiziere. A dimostrazione che il clima tra Roma e Berlino è costruttivo. E Alfano coglie l'occasione del consiglio Ue per approfondire la discussione sul 'compact': a fine giornata parla del "consenso raccolto da tantissimi".
Il ministro alla Migrazione Klaas Dijkhoff (presidenza di turno del consiglio Ue) ci tiene però a fare un distinguo: "i Paesi che stanno di fronte all'Italia non sono come la Turchia, quindi non si può copiare il modello d'intesa con Ankara".
Con i colleghi tedesco de Maiziere, spagnolo Fernandez Diaz e francese Bernard Cazneuve, Alfano parla di Libia, "punto cruciale" e "priorità per tutta la Ue". In particolare si concentra sull'incontro di domani col premier Fayez al-Sarraj. L'obiettivo "è contribuire al processo di stabilizzazione del Paese e dare un aiuto a loro affinché loro la diano a noi". E se la discussione sulla revisione del documento di Dublino si rivela un ginepraio, i ministri hanno invece raggiunto un'intesa in tempi record sulle guardie di frontiera Ue. Un passaggio importante anche per l'Italia che punta sull'ufficio per i rimpatri europeo, contenuto nella misura. Ora si apre il negoziato col Parlamento e se tutto va bene, la partita si chiuderà già a giugno. (ANSAmed)
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