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Migranti: stime Vienna, 300 mila su rotta verso Italia

Migranti: stime Vienna, 300 mila su rotta verso Italia

"Soprattutto persone dal Nord Africa, che non hanno diritto all'asilo"

08 aprile 2016, 09:45

Redazione ANSA

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Migranti: stime Vienna, 300 mila su rotta verso Italia © ANSA/EPA

Migranti: stime Vienna, 300 mila su rotta verso Italia © ANSA/EPA
Migranti: stime Vienna, 300 mila su rotta verso Italia © ANSA/EPA

Vienna aumenta la pressione sull'Italia, nel timore di un'esplosione del flusso dei migranti nel corso della primavera: le stime degli esperti prevedono fino a 300 mila arrivi nella penisola, sulla rotta del Mediterraneo, e l'Austria ribadisce l'intenzione di introdurre controlli sul Brennero, per mettersi al riparo da una nuova emergenza. È questo il messaggio che la ministra dell'Interno Johanna Mikl-Leitner consegnerà oggi al ministro Angelino Alfano, in un incontro a Roma. Mentre la Tiroler Zeitung, per i suddetti controlli, indica una data: fra fine maggio e inizio giugno. La tensione sale, proprio nelle ore in cui Erdogan ha minacciato a chiare lettere che la Turchia "potrebbe non attuare il patto se l'Europa non mantenesse le sue promesse". Si tratta dell'intesa che ha visto i suoi primi risultati lunedì scorso, con l'arrivo in Europa di 43 profughi legali, mentre Ankara si è ripresa 202 migranti dalla Grecia. Qui la situazione umanitaria continua ad essere molto pesante: è di ieri l'appello dell'Unicef, che ha denunciato 22 mila bambini bloccati nella penisola ellenica. "L'Italia non può contare sul fatto che il Brennero resti aperto se il flusso sarà incontrollato", ha detto Mikl Leitner, in un'intervista alla vigilia della bilaterale con il collega italiano, rilasciata all'agenzia APA. In pressing anche il capo della diplomazia, Sebastian Kurz, che ha chiesto a Roma di "fermare il lasciapassare", incontrando i governatori di Alto Adige e Trentino, a Bolzano.

"L'Austria non può permettersi - ha spiegato - un nuovo 2015. Quando ha accolto 90 mila migranti". In proporzione, ha aggiunto per dare il senso dello sforzo di Vienna, è come se l'Italia ne avesse accolti 600mila. Il giovane ministro degli Esteri è però convinto che i controlli sul Brennero si "possano ancora evitare". Il senso della missione della Mikl-Leitner non potrebbe esser più chiaro: "Come fatto coi Paesi della rotta Balcanica, Slovenia, Croazia e Macedonia, vogliamo informare anche l'Italia delle misure che intraprenderemo, se vi sarà un flusso incontrollato verso l'Austria".

Vienna vuole informazioni anche sulla tenuta degli hotspots, allestiti nel sud Italia, promettendo sostegno su questo fronte, se necessario. A paventare una nuova Idomeni nel cuore dell'Europa è la tedesca Frankfurter Allgemeine Zeitung, che in un'analisi sferzante, sottolinea che l'Italia potrebbe evitare questa situazione, "se si attivasse" concretamente nelle politiche di accoglienza. Fino a ieri, è il succo di un articolo di Tobias Piller che lascia capire gli umori di Berlino, Roma si è limitata all'"autocompiacimento", a fronte di un atteggiamento nei fatti "ambiguo" nelle politiche migratorie. Il severo giornale di riferimento dei conservatori concede all'Italia il merito dei salvataggi in mare, ma rinfaccia ai governi del passato di aver consentito ai profughi approdati sulle coste di dileguarsi, e di riversarsi nel nord Europa e in Germania.

Richiami che si inquadrano in un contesto nazionale complicato: il mezzo annuncio del ministro dell'Interno Thomas de Maiziere di una possibile sospensione dei controlli sulle frontiere tedesche a partire dal 12 maggio, ha provocato una nuova insurrezione dell'alleato bavarese Horst Seehofer, che ha fra l'altro promesso un sostegno a Vienna proprio sul Brennero. Ad agitare gli animi dei conservatori è la paura dell'avanzata della destra estrema: secondo l'ultimo sondaggio di ARD, dopo l'affermazione alle regionali nei tre Laender del 12 marzo scorso, Alternative fuer Deutschland esplode al 14%, distanziando di soli 7 punti i socialdemocratici che crollerebbero al 21. Un clima che non favorisce un confronto disteso sul rischio della rotta che potrebbe portare centinaia di migliaia di nordafricani in Europa.

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