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Iran: cosa è in gioco nel voto del 26 febbraio

Iran: cosa è in gioco nel voto del 26 febbraio

Ruolo e poteri del Majlis e dell'Assemblea degli Esperti

TEHERAN, 26 febbraio 2016, 12:18

Elisa Pinna

ANSACheck

Iran: cosa è in gioco nel voto del 26 febbraio © ANSA/EPA

Iran: cosa è in gioco nel voto del 26 febbraio © ANSA/EPA
Iran: cosa è in gioco nel voto del 26 febbraio © ANSA/EPA

Circa 55 milioni di iraniani, su una popolazione di quasi 80 milioni di persone, saranno chiamati venerdì 26 febbraio alle urne per eleggere il nuovo Parlamento, o Majlis, e l'Assemblea degli Esperti, il consiglio che avrà il compito di scegliere la futura Guida Suprema del Paese. E' il primo voto politico dopo l'accordo che ha portato al ridimensionamento del programma nucleare iraniano (14 luglio 2015) e alla fine dell'embargo internazionale contro la Repubblica islamica (16 gennaio 2016). Si fronteggiano due schieramenti, quello moderato-riformista che sostiene l'apertura al mondo voluta dall'attuale presidente Hassan Rohani, e quello conservatore-fondamentalista, che detiene l'attuale maggioranza nei due organismi elettivi e che fa riferimento all'attuale Guida Suprema, l'ayatollah Khamenei. Ma cosa e chi rappresentano i due organismi che saranno eletti nel voto di venerdì e quali sono i loro reali poteri?

* IL MAJLIS. Il Parlamento iraniano è composto da 290 deputati e rimane in carica per quattro anni. I parlamentari hanno il potere di formulare e approvare le leggi, entro però certi limiti. Esse infatti non devono contraddire la costituzione iraniana. Per decidere se una legge è costituzionale o meno interviene il Consiglio dei Guardiani, composto da 12 membri, 6 religiosi nominati direttamente dalla Guida Suprema, e sei giuristi islamici nominati dal capo del potere giudiziario in Iran ( a suo volta nominato dalla Guida Suprema). La presenza del Consiglio dei Guardiani nel processo legislativo limita fortemente lo spazio di manovra del Parlamento. L'ultima parola infatti spetta al Consiglio dei Guardiani e, in definitiva, alla Guida Suprema. Tuttavia il Parlamento deve approvare la nomina e l'operato dei ministri e può costringerli alle dimissioni. In altri termini, può ostacolare (cosa che ha fatto negli ultimi anni) o favorire la politica del governo dell'attuale presidente. E' importante ricordare che tutti gli aspiranti deputati hanno dovuto superare una selezione preventiva del Consiglio dei Guardiani. Su circa 12 mila candidati che hanno fatto domanda, ne sono rimasti in gara 6233. Solo 50 riformisti su 3000 sono riusciti ad ottenere la "qualificazione".

* L'ASSEMBLEA DEGLI ESPERTI. E' composta da 86 membri, incaricati di seguire le attività della Guida Suprema e di nominare il suo successore. Resta in carica per 8 anni, un lasso di tempo che potrebbe consentire ai nuovi eletti di decidere il futuro della nazione nel dopo-Khamenei. Tutta la nomenklatura religiosa dell'Iran cerca di farne parte: sono in corsa per un posto l'attuale presidente Hassan Rouhani, il capo della Giustizia, Sadeq Larijani, e il presidente del Consiglio dei Guardiani, Ahmad Jannati, oltre all'intramontabile ayatollah Rafsajani, rivoluzionario della prima ora, già presidente del Majlis e presidente della Repubblica. Tra loro potrebbe uscire un domani la futura Guida Suprema, ovvero chi controllerà tutti i poteri in Iran. Di 801 candidati, ne sono rimasti in lizza - dopo la selezione del Consiglio dei Guardiani - 166, tra cui nessuna donna (pur essendoci 16 religiose aspiranti).
    L'Assemblea degli Esperti si conferma "un club per vecchi ragazzi". Età media: 71 anni.
   

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