"Lauft weg!", scappate!. Il disperato urlo in tedesco di Sibel Satiroglu ha salvato la vita di una ventina di turisti, a cui stava raccontando la storia millenaria dell'Obelisco di Teodosio, quando martedì mattina Nabil Fadli si è fatto saltare in aria a Istanbul. È stata la sua prontezza di riflessi a spingere molti alla fuga nella piazza di Sultanahmet, evitando una strage che avrebbe potuto essere di proporzioni ancora maggiori rispetto alle 10 vittime tedesche.
"In mezzo al gruppo si è sentito un leggero 'click' mentre stavo parlando a circa 20-25 turisti - ha raccontato la donna, guida turistica esperta e molto nota nell'ambiente - Mi sono resa conto che non era normale, così mi sono guardata intorno. Ho visto un uomo giovane col pizzetto, che sembrava proprio un turco, che tirava un elastico". In quel momento, ha capito che stava per succedere qualcosa di terribile: "Ho gridato 'scappate' in tedesco e ho cominciato a correre. La bomba è esplosa immediatamente". La guida se l'è cavata con una ferita ai piedi e una perdita d'udito, ma per lei lo shock è stato tremendo. Dopo neppure 48 ore in ospedale ha voluto partecipare a una commemorazione delle vittime, prima di tornare alla sua convalescenza. Tanti colleghi in queste ore le hanno espresso solidarietà e vicinanza, ritrovandosi al memoriale fatto di fiori e sciarpe davanti all'Obelisco di Teodosio. Il suo racconto, hanno spiegato gli investigatori turchi, ha permesso anche di ricostruire molti dettagli dell'attacco.
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