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Riscatti, la sorella di Pellizzari: 'L'Italia pagò, ma dissero di non rivelarlo'

Riscatti, la sorella di Pellizzari: 'L'Italia pagò, ma dissero di non rivelarlo'

"Ci fecero un briefing per spiegarci cosa non dire, e il riscatto era una di quelle"

ROMA, 09 ottobre 2015, 20:20

Redazione ANSA

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Bruno Pellizzari - RIPRODUZIONE RISERVATA

Bruno Pellizzari - RIPRODUZIONE RISERVATA
Bruno Pellizzari - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ci dissero di non rivelare che avevano pagato": così la sorella di Bruno Pellizzari, Vera Hecht, in un video di al Jazeera in cui si accusa l'Italia di "pagare per gli ostaggi". Nel video parla anche Deborah Calitz, compagna di Pellizzari rapita con lui, con Bruno accanto: "Ci fecero un briefing per spiegarci cosa non dire, e questa (il riscatto, ndr) era una di quelle".

 Le stesse fonti assicurano che sulla vicenda "il Governo ha già detto tutto" (l'allora ministro degli Esteri, Giulio Terzi, aveva escluso il pagamento di un riscatto, ndr.) ed invitano "a grande senso di responsabilità, soprattutto in questo momento, quando ci sono attività in corso che riguardano rapiti all'estero e vite in ballo".

    Attualmente sono sei gli ostaggi italiani: i quattro tecnici rapiti in Libia nel luglio scorso, il ristoratore Rolando Del Torchio rapito pochi giorni fa nelle Filippine e padre Dall'Oglio, sequestrato in Siria nel 2013.
    Risale ad una settimana fa la voce - rimbalzata da Aleppo - che l'Italia avesse pagato un riscatto di 11 milioni di euro per il rilascio delle due cooperanti Greta e Vanessa rapite in Siria. Ora, il Guardian apre un nuovo capitolo.
    E dai servizi arriva l'appello ad evitare di "fare sensazionalismo a perdere", in questo momento delicato.
   

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