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Gentiloni, sanzioni reversibili se Mosca attua accordi Minsk

Gentiloni, sanzioni reversibili se Mosca attua accordi Minsk

Min. esteri, dialogo aperto su Ucraina e Libia

MOSCA, 31 maggio 2015, 11:17

Redazione ANSA

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Paolo Gentiloni, ministro degli Affari Esteri - RIPRODUZIONE RISERVATA

Paolo Gentiloni, ministro degli Affari Esteri - RIPRODUZIONE RISERVATA
Paolo Gentiloni, ministro degli Affari Esteri - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro degli Esteri Gentiloni è in viaggio per Mosca dove domani incontrerà il suo collega russo Lavrov e il vice premier Dvorkovich. Dalla visita, ha spiegato in un'intervista alla Tassa, l'esponente del governo si aspetta 'un dialogo aperto sull'Ucraina, la Libia, la Siria, l'Iran, tematiche sulle quali la Russia resta un attore importante, con cui è fondamentale interloquire'. Gentiloni ha quindi sottolineato che le sanzioni occidentali 'mirano a recuperare la Russia ad un dialogo franco e positivo e ad un negoziato proficuo per la soluzione della crisi ucraina' e 'sono legate all'attuazione degli accordi di Minsk, che dovrà essere completata entro l'anno'.

Sanzioni reversibili se Mosca attua accordi Minsk - Le sanzioni occidentali ''mirano a recuperare la Russia ad un dialogo franco e positivo e ad un negoziato proficuo per la soluzione della crisi ucraina'' e si fondano sul ''principio di reversibilità a fronte di gesti visibili di distensione e di collaborazione da parte russa'': lo ha detto il ministro degli esteri italiano in una intervista alla Tass, precisando che "fin dall'inizio della crisi non abbiamo mai mancato di incoraggiare" anche "il governo ucraino a non risparmiare sforzi per assicurare il rispetto di diritti e prerogative degli ucraini del Donbass, soprattutto per la minoranza russofona". ''L'Italia - ha proseguito - si allinea alla posizione europea in materia di sanzioni, che è molto chiara e che è stata affermata in occasione del Consiglio Europeo di marzo. Le misure restrittive sono sostanzialmente legate all'attuazione degli accordi di Minsk, che dovrà essere completata entro l'anno''.

"Quando vi saranno evidenze di un pieno rispetto degli accordi di Minsk, l'Unione Europea sarà pronta a riconsiderare il regime restrittivo in vigore", ha proseguito. "Le sanzioni - ha ammesso Gentiloni - fanno ovviamente male a chi le impone oltre che a chi le subisce. Sicuramente vi è stato un danno anche per l'economia italiana, ma dobbiamo guardare al significato politico delle sanzioni e non solo ai loro effetti economici". Parlando poi di Kiev il ministro ha sottolineato l'importanza "del rispetto di diritti degli ucraini del Donbass, soprattutto per la minoranza russofona" aggiungendo che "è fondamentale adempiere pienamente agli accordi di Minsk, che menzionano forme di decentramento amministrativo per quella regione, come parte importante di una soluzione complessiva e sostenibile della crisi in Ucraina. E proprio per tale ragione, sosteniamo con convinzione gli esercizi negoziali condotti in formato 'Normandia' e la preziosa attività dell'OSCE nell'ambito del gruppo trilaterale e dei sottogruppi tematici". "Solo ponendo fine agli scontri militari ed assicurando la normalizzazione di lungo periodo - ha concluso - potranno cessare anche le sofferenze degli ucraini del Donbass. E come noi, l'Unione Europea tutta lavora per il medesimo obiettivo. Una guerra prolungata nel cuore d'Europa non è interesse di nessuno, né dell'UE, né dell'Ucraina, né tantomeno della Russia".

'Dialogo aperto su Ucraina e Libia' - Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, in arrivo oggi a Mosca per incontrare domani il suo collega russo Serghiei Lavrov e il vice premier Arkadi Dvorkovich, si aspetta "un dialogo aperto sull'Ucraina, la Libia, la Siria, l'Iran, tematiche sulle quali la Russia resta un attore importante, con cui è fondamentale interloquire". Lo ha detto in una intervista alla Tass alla vigilia della sua visita. "So bene - ha spiegato - di trovare interlocutori innanzitutto amici dell'Italia e pronti a confrontarsi in maniera franca e serena non soltanto sui temi che ci uniscono, ma anche su dossier più delicati, ove le nostre posizioni non sempre coincidono". "Allo stesso tempo - ha aggiunto - sono certo che troverò interlocutori pronti a cogliere ogni possibilità di consolidare il partenariato bilaterale tenuto conto delle attuali restrizioni".

Mosca puo' dare contributo a crisi internazionali - Il ministro degli esteri Paolo Gentiloni e' convinto che "da Mosca possa giungere un contributo propositivo sulle crisi internazionali" e che possa tornare il clima di collaborazione tra Bruxelles, Nato e Mosca, "a fronte di una costruttiva collaborazione da parte russa sul dossier ucraino e della conseguente auspicabile revisione delle sanzioni, quando ne ricorreranno le condizioni". E' uno dei passaggi della sua intervista alla Tass. "Non crediamo - ha spiegato Gentiloni - che i condizionamenti al dialogo imposti dalla crisi ucraina debbano avere riflessi negativi sulla collaborazione costruttiva che si è sviluppata in altri settori e su altri temi. Abbiamo con successo sperimentato - e non parlo solo dell'Italia - che lavorare assieme alla Russia contribuisce a facilitare, accelerare e rendere più effettiva l'azione della comunità internazionale per la soluzione di questioni di interesse comune". "Russia ed Europa - ha proseguito - restano comunque legate da vincoli profondi, storici, culturali ed economici nonostante le sanzioni. Sono certo che a fronte di una costruttiva collaborazione da parte russa sul dossier ucraino e della conseguente auspicabile revisione delle sanzioni, quando ne ricorreranno le condizioni, Bruxelles e Mosca sapranno ricostruire un clima di fiducia reciproca e recuperare il terreno perso nell'ultimo anno e mezzo. Anche in ambito Nato, pur conservando le restrizioni decise rispetto alla Russia, sono incoraggiato dall'esistenza di linee di comunicazione a livello militare. Auspico - ha concluso - che tali canali possano contribuire a recuperare almeno in parte quella collaborazione che non senza fatica ed anche grazie al forte impulso italiano era stata costruita negli ultimi venti anni".

Sanzioni mai congelato rapporti Italia-Russia - Le recenti visite a Mosca di Renzi e di Gentiloni e l'imminente visita di Putin all'Expo non sono uno scongelamento dei rapporti "perché i nostri rapporti non sono mai stati congelati": lo sostiene il capo della diplomazia italiana in una intervista alla Tass. "Nonostante le sanzioni - ha sottolineato - i canali di dialogo e di collaborazione con la Russia non si sono mai interrotti. E non parlo solo di contatti a livello politico, ma anche di cooperazione fra istanze della società civile e di relazioni economiche. Certo, va tenuto conto dell'esistenza di un regime di misure restrittive nei confronti della Russia. Esse condizionano i rapporti nella misura in cui limitano alcune iniziative ed alcuni progetti comuni". Ma, aggiunge, "il loro effetto è però anche positivo, poiché ci spingono ad esplorare sentieri innovativi di partenariato in aeree e tematiche non controverse o comunque non interessate dalle sanzioni. Non possiamo certo parlare di relazioni improntate al 'business as usual', ma sarebbe un errore pensare ad un dialogo 'congelato' o paralizzato".

South Stream non accantonato per sanzioni - "L'accantonamento del South Stream non è conseguenza delle sanzioni": lo ha affermato il ministro degli esteri Paolo Gentiloni in una intervista alla Tass. "Per parte italiana, abbiamo sempre sostenuto che la diversificazione di fonti di approvvigionamento e di tragitti di gasdotti ed oleodotti fosse la migliore garanzia per la nostra sicurezza energetica", ha osservato. Mosca ha deciso di rinunciare al South Stream sullo sfondo del braccio di ferro con la Ue su Gazprom (in relazione al terzo pacchetto energetico) e lo ha sostituito con il Turkish Stream, un gasdotto che arrivera' in Turchia.

   

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